Sotto traccia, spesso confusa come una “minigun” e senza clamore particolare, una nuova evoluzione della storica Maschinengewehr 42 compare sempre più spesso nei saloni internazionali …
Eppure riconoscerla non è difficile: è infatti dotata di 3 canne raggruppate a fascio ma, è l’unica parte che generalmente spunta fuori dai mezzi ove impiegata.
La Rheinmetall Rmg 7.62 calibro 7,62×51 Nato è stata studiata specificamente come arma coassiale su mezzi blindati o come armamento di torrette a controllo remoto (Rws – Remote weapon station), è a funzionamento elettrico e dotata di affusto ammortizzato pertanto, poco pratica per un eventuale impiego “terrestre” da parte della fanteria.
Impiega comunque culatta e sistema di funzionamento (modificato) in qualche modo ispirato alla Mg-3: sparisce infatti in questa versione il rafforzatore di rinculo in volata e, molto probabilmente, il suo funzionamento si basa sul solo ritardo di apertura a rulli.
La Rmg 7.62 non ha scopo e principio di funzionamento come una minigun ossia, le canne non ruotano durante l’azione e non sono inserite, qui, per aumentare la cadenza di tiro: a sparare è solo una canna (quella superiore) e quando questa si surriscalda oltre certi limiti, il gruppo delle canne ruota allineandone una nuova. In pratica, è un innovativo sistema per mantenere alte cadenze di tiro senza surriscaldare e logorare inutilmente le canne: la Rmg 7.62 trova quindi miglior utilizzo in soluzioni appunto, come quelle delle Rws e come arma cossiale. Se in queste soluzioni si impiega (come normalmente accade) una Mg monocanna, dopo aver sparato 200-400 colpi con cadenza sostenuta, bisogna sostituire la canna surriscaldata pena la “distruzione” di questa componente essenziale. L’operazione di cambio rapido della canna infatti, è previsto nelle Mg per impieghi di fanteria ma per le torrette a controllo remoto questa semplice operazione diventa un problema: l’operatore si deve per forza esporre perdendo così la protezione offerta dal veicolo. Non solo, nel caso dei vicoli terrestri a pilotaggio remoto (Ugv – Umnanned ground vehicle) la mancanza appunto del pilota, preclude l’operazione del cambio canna.
Riguardo le armi coassiali, si rimane pur sempre protetti all’interno dello scafo durante l’operazione di cambio canna ma intorno a questa, vi deve essere spazio sufficiente per agevolare il lavoro: con una arma che provvede da sola a tale incombenza, si riducono gli ingombri interni.
La Rmg 7.62 è stata sviluppata intorno al 2013 ma la sua prima comparsa ufficiale è nel 2016 ad Eurosatory, utilizzata come arma coassiale al bordo del blindato Rheinmetall Lynx, l’arma ricompare e sempre a bordo del blindato tedesco ma nella versione aggiornata Lynx Kf41 nel 2018 (foto sopra) per poi esser presentata su torrette a controllo remoto sia su mezzi protetti che su Ugv (St Kinetics Probot, ultima foto).
La cadenza di tiro rispetto alla Mg-3 appare notevolmente ridotta, adesso è di 800 colpi/minuto e pare sia anche possibile selezionare differenti cadenze a scelta dell’operatore. La stabilizzazione tramite affusto ammortizzato integrato offre una migliore precisione, l’opportunità di poter eseguire un supporto di fuoco continuato senza ricorrere al più dispendioso sistema Gatling e il cambio “autonomo” della canna, rendono la Rheinmetall Rmg 7.62 una arma davvero valida e soprattutto… unica nel suo genere.