Lo afferma l'Eurispes nel 30° rapporto Italia, appena pubblicato. E anche sulla sicurezza in generale, emergono interessanti indicazioni
L’Eurispes ha pubblicato il 30° rapporto Italia, nel quale sono riportate le statistiche su tutti i principali temi di attualità.
Il Rapporto quest’anno è incentrato sul concetto di responsabilità come “parola chiave”, considerandola, per la sua presenza e per la sua mancanza, essenziale per tentare di descrivere le tendenze politiche, culturali, economiche e sociali in atto.
Per il Presidente dell’Eurispes, Gian Maria Fara, “La mancanza di responsabilità è diventata un elemento distintivo del vivere quotidiano e il principale comune denominatore di una serie di vicende che hanno caratterizzato la vita pubblica italiana su diversi fronti. Una caduta del senso di responsabilità che dai piani alti della società si trasferisce a livello dei singoli soggetti rendendo sempre più difficile la tenuta degli stessi rapporti sociali e interpersonali. Tutto questo obbliga a riflettere su due questioni. La prima: continuare a parlare di “Sistema Paese” è ormai improprio. Sarebbe più corretto parlare di Sistema e di Paese in maniera distinta. Il Sistema è l’insieme delle reti e dei servizi pubblici e privati. Le strutture delle comunicazioni, i trasporti, la sanità, la scuola, la difesa, la giustizia, l’apparato burocratico-amministrativo centrale, regionale e periferico, le diverse autorità a livello territoriale e quindi la classe dirigente che lo amministra. Il Paese è fatto da noi: cittadini, utenti, consumatori, corpi intermedi, associazioni. La seconda riguarda le organizzazioni politiche e sindacali, le stesse rappresentanze di categoria che dovrebbero costituire il collegamento tra Paese e Sistema. Tuttavia, sempre più̀, esse tendono ad alimentare la separazione e a farsi, a loro volta, Sistema. Ora il matrimonio si è sciolto e Sistema e Paese, separati in casa, convivono faticosamente sotto lo stesso tetto, spesso guardandosi in cagnesco, diffidenti l’uno dell’altro, in un’atmosfera di freddezza, tra reciproci rimproveri”.
Per quanto riguarda, in particolare, il tema della sicurezza, sono ben il 78 per cento gli intervistati che hanno paura di subire attentati nel nostro Paese, ma in compenso il 72,9% degli intervistati afferma di avere mantenuto le stesse abitudini quotidiane di sempre. D’altra parte, un terzo degli italiani (33,6%) ammette di guardare con maggior sospetto le persone dai tratti mediorientali e il 29,2% cerca di viaggiare meno.
Per quanto riguarda la sicurezza tra le mura domestiche, il dato più interessante è costituito dal fatto che ben il 56,2 per cento degli intervistati ha affermato che utilizzerebbe un’arma per difendersi (il 38,5% probabilmente, il 17,7% sicuramente).
Un dato interessante è anche quello relativo alla fiducia che i cittadini accordano alle forze dell’ordine: l’Arma dei carabinieri raccoglie il 69,4% dei consensi nel 2018 (+10,8% rispetto al 2017), la Polizia di Stato il 66,7% (rispetto al 61,1% del 2017), la Guardia di finanza il 68,5% (+8,6%). Aumenta anche il dato della polizia penitenziaria (66,3; +15,4% di fiduciosi). Da questa edizione del Rapporto Italia entra a far parte della rilevazione il Corpo dei vigili del fuoco, che conquista subito una posizione altissima nella graduatoria della fiducia (86,6%). L’esercito italiano è passato dal 59,6% delle indicazioni di fiducia nel 2017 al 70,4% nel 2018, in maniera simile in termini di crescita si assestano i valori dell’aeronautica (dal 61,4% del 2017 al 72,9% del 2018) e della marina militare (dal 62,1% al 72,1%). L’Intelligence raccoglie nel 2018 il 65,4% dei consensi.