Come ci si aspettava, non sono molto diverse da quelle di serie ma incorporano tuttavia, alcune importanti modifiche. Innanzitutto il fusto: si tratta, nel caso della 19 Mhs calibro 9×19, di quello della 17 ma accorciato nel dust cover e con gruppo slitta-canna ovviamente, della 19. Incorpora poi sicura manuale ambidestra con marcatura di selezione di F (fuoco) e S (sicura): non che la Glock sia nuova a questa soluzione solo che, solitamente, la riserva ad alcuni ordini militari (Austria in passato e Nuova Zelanda) evitando l’offerta invece, per il mercato civile. Anche la leva dell'hold open è su entrambi i lati.
L’impugnatura è senza finger grooves (come richiesto nei desiderata), quindi simile alla Gen 2 e con dorsalini intercambiabili e texture a micro cuspidi; si nota alla base del canale di alimentazione un marcato intaglio laterale per agevolare la presa sul pad del caricatore. Le pistole appaiono dotate di mire con inserti luminescenti e anello alla base dell’impugnatura per il correggiolo.
La Glock, ha preferito presentare al concorso una sola variante compact e in due calibri, infatti oltre alla 19 Mhs 9×19 ha presentato la 23 Mhs in .40 S&W. Oltre ai caricatori standard delle rispettive versioni, sono state presentati caricatori maggiorati della capacità di 22 colpi (9×19). Al momento non è dato sapere se queste due versioni verrano “girate” al mercato civile e soprattutto a che prezzo…
