Come già accaduto nel Veneto, anche in Liguria la legge regionale istituita in favore della legittima difesa è stata impugnata dal Consiglio dei ministri, per supposta incostituzionalità. La Liguria aveva approvato lo scorso 5 luglio una norma (legge regionale n. 11) che prevedeva il sostegno delle spese legali per chi si fosse trovato a doversi difendere in tribunale dall’accusa di eccesso di legittima difesa. Ebbene, questa previsione è stata mal digerita dal governo di Roma, che ha deciso di impugnarla argomentando che “la norma in tema di patrocinio legale a spese della Regione invade le competenze legislative statali nelle materie dell’ordinamento penale, delle norme processuali, nonché dell’ordine pubblico e della sicurezza, ai sensi dell’articolo 117, secondo comma, lett. h) e i) della Costituzione”. Il presidente regionale Giovanni Toti (in foto) ha commentato con amarezza: “il governo è incapace di comprendere le ragioni dei suoi cittadini e sa solo penalizzare chi, come Regione Liguria, cerca di aiutarli”. Il senatore di Forza Italia, Paolo Romani, ha invece osservato che “stupisce lo strabismo del ministro della Giustizia che nulla aveva detto su una legge analoga della Regione Lombardia e si accanisce, invece, proprio sulla sua regione, la Liguria”. Posizione confermata anche dalla vicepresidente della Regione Liguria, Sonia Viale: “La legge che abbiamo approvato in Liguria è la stessa della Regione Lombardia, che non è stata oggetto di impugnative e aveva incassato a suo tempo anche il voto favorevole in aula del Pd. La bocciatura da parte del cdm è pertanto immotivata e denota un fatto gravissimo, quello dell'utilizzo della valutazione politica della Costituzione da parte del governo”.
Come già accaduto nel Veneto, anche in Liguria la legge regionale istituita in favore della legittima difesa è stata impugnata dal Consiglio dei ministri, per supposta incostituzionalità. Suscitando un vespaio di polemiche