Lo Stato del Texas ha approvato una norma che consente ai maggiori di 21 anni di portare armi, se in possesso di licenza, anche all’interno delle aule e dei campus dell’Università. La norma è entrata in vigore lo scorso 1° agosto, data non casuale perché proprio il 1° agosto di 50 anni prima (1966) si verificò il primo “mass murder” in una università americana: un veterano salì sulla torre dell’Università del Texas e cominciò a sparare all’impazzata, uccidendo 17 persone. La scelta della data, e del suo intrinseco significato simbolico, è stata del governatore repubblicato dello Stato, Greg Abbott, che ha inteso così lanciare il messaggio di “armare i buoni”. L’opposizione all’interno delle istituzioni universitarie è comunque alta: le Università private (non statali) hanno già annunciato che non consentiranno comunque l’accesso agli istituti con armi e alcuni professori hanno ottenuto che nei loro uffici venga comunque vietato di entrare armati. Il preside della facoltà di architettura, per protesta, ha rassegnato l’incarico dopo l’entrata in vigore del provvedimento. E nella non lontana Georgia, invece, nulla di fatto: il governatore (anch’esso repubblicano) Nathan Deal si è opposto all’entrata in vigore di un provvedimento simile a quello del Texas.
Lo Stato del Texas ha approvato una norma che consente ai maggiori di 21 anni di portare armi, se in possesso di licenza, anche all’interno delle aule e dei campus dell’Università. La norma è entrata in vigore lo scorso 1° agosto, data non casuale