Inserire o estrarre personale in ambienti ostili è sempre una sfida pericolosa: se una discesa in fast rope è ormai prassi consolidata tra le forze speciali, il recupero viceversa, magari con personale ferito o civili non addestrati, è tutt’altra cosa. Sino a oggi per l’estrazione in emergenza si è utilizzato il verricello di soccorso di elicotteri attrezzati, sia per personale civile sia militare, ma un sicuro sistema di salvataggio, infiltrazione/esfiltrazione rapida per più persone contemporaneamente fino a oggi non era ancora disponibile. Cioè fino all’arrivo dell’Air Tep (Tactical extraction platform) della Escape international.
La storia dell’Air tep parte da lontano, quando membri del Gign – Groupe d’Internvention de la Gendarmerie nationale francese idearono questo ingegnoso sistema appunto, per evacuare ostaggi o feriti in situazioni particolari. Il sistema, adesso perfezionato, è disponibile e attualmente impiegato da enti militari, di polizia come dalla protezione civile ed è in grado di trasportare sino a 10 persone per volta.
L’Air Tep assomiglia ad una sorta di ombrello rovesciato e, come questo, si può aprire una volta a terra: impiega una rete in fibra aramidica resistentissima inserita in cinque braccia in alluminio aeronautico, il tutto agganciato tramite 23 metri di altrettanto robusta fune, al gancio baricentrico degli elicotteri.
L’Air Tep che pesa soltanto 53 chili, è in grado di trasportare in sicurezza sino a 1.500 chilogrammi di carico a una velocità massima di 100 nodi (185 km/ora); fissate all’interno dell’asta di sostentamento vi sono 10 cinture di sicurezza per vincolare i passeggeri, che si indossano in pochi secondi.
Le opportunità offerte in campo militare attengono sicuramente le operazioni delle forze speciali, quando si intenda infiltrare simultaneamente un team di 10 persone (o meno, più equipaggiamento extra…) di giorno e di notte, con la certezza di un “atterraggio” veloce e senza problemi, viceversa in caso di esfiltrazione rapida o di emergenza, con feriti e personale recuperato a terra, ove non vi siano ampie zone di atterraggio (aree boschive) o l’area sia troppo “calda” per consentire altre soluzioni convenzionali. Altre applicazioni civili prevedono l’impiego di tale sistema per esempio, a bordo di piattaforme petrolifere o a bordo degli elicotteri della protezione civile per evacuazioni di massa dal tetto di edifici.
La Escape international è rappresentata in Italia dalla Trade company di Sarzana (Sp).