Sono state le note di “Dimonios” – il celebre inno della brigata “Sassari” – a salutare, insieme agli onori militari, l’arrivo a Herat del ministro della Difesa Roberta Pinotti. Il saluto al contingente italiano in Afghanistan è cominciato con la deposizione di una corona al monumento ai 53 soldati italiani caduti nel corso della missione Isaf.
Il ministro, accompagnato dal capo di Stato maggiore dell’esercito generale Claudio Graziano, è stato accolto il giorno 4 dall’ambasciatore italiano a Kabul, Luciano Pezzotti, dall’Italian senior representative (la massima autorità militare italiana presente nel teatro operativo afghano), generale Antonio Satta e dal generale Manlio Scopigno, comandante del Train advise assist command West, il comando italiano schierato nella regione occidentale del Paese.
Nello stesso giorno, il ministro della Difesa ha incontrato il governatore della provincia di Herat e i vertici delle forze armate afghane della regione ovest che hanno espresso profonda gratitudine nei confronti del Governo italiano per l’attività di formazione e di addestramento svolta nei confronti delle forze di sicurezza afghane, il supporto fornito nella condotta delle operazioni, specialmente in occasione dello svolgimento della fase elettorale, e per l’importante opera di ricostruzione e sviluppo realizzata in questi anni nella provincia di Herat.
L’agenda del ministro è proseguita con una riunione informativa sulla questione dell’elezione del nuovo presidente e con un incontro con Maria Bashir, procuratore capo della provincia di Herat, prima donna a ricoprire tale incarico in Afghanistan, da anni in prima linea nella lotta all’illegalità e per l’affermazione dei diritti delle donne.
Al centro dei colloqui, i passi in avanti compiuti dalle donne nella società afghana. Si ricordi che durante le ultime elezioni, ben il 44% dei votanti, era appunto di sesso femminile.
Successivamente, il ministro ha salutato i militari di tutte le specialità delle Forze Armate italiane schierati nella piazza Italia di “Camp Arena” ai quali ha manifestato l‘apprezzamento e la gratitudine del Governo, del Parlamento e del popolo italiano «per lo straordinario impegno, professionale ed umano, profuso in Afghanistan. Una missione che nel tempo si è evoluta, ma che è sempre stata caratterizzata da storie di persone capaci di consolidare sentimenti di profonda vicinanza e fratellanza tra il popolo afghano e il popolo italiano. L’Italia», ha aggiunto il ministro, «è orgogliosa di voi. Siete la miglior carta d’identità del nostro Paese all’estero».
Nel sottolineare i tratti distintivi dell’operato dei soldati italiani, il ministro ha affermato che «il contingente italiano può guardare con soddisfazione al successo della delicata fase elettorale svoltasi nella propria area di responsabilità. In questa fase, niente affatto priva di rischi, le forze armate afghane hanno svolto un lavoro egregio sotto il profilo della sicurezza, come testimoniano i dati relativi all’alta percentuale di votanti, il 58% degli aventi diritto al voto, contro il 31% del 2009. Un risultato straordinario se si pensa che ben il 44% è stata la percentuale di donne che si sono recate alle urne». (Andrea Cionci)