Anatolij Serdjukov, responsabile della Difesa russa dal 2007 e finito recentemente al centro di una inchiesta per corruzione, è stato scaricato dal presidente Vladimir Putin, che abbastanza a sorpresa ha nominato al suo posto Serghej Shoigu, per anni ministro delle Emergenze, poi governatore della regione di Mosca. Putin ha spiegato di aver voluto così permettere un'inchiesta “obiettiva” e dare un segnale che la campagna anti-corruzione si intensificherà: «Ci aspettiamo ulteriori inchieste intorno al ministero della Difesa e un esame più attento del budget militare».
L'inchiesta riguarda Oboronservis, una holding che dal 2007 gestisce forniture di beni e servizi alle forze armate: tra le compagnie controllate il dipartimento immobiliare e società responsabili per la riparazione di aerei militari, la costruzione di installazioni, gli approvvigionamenti. Lo schema al centro dell'inchiesta riguarda la vendita sotto costo di proprietà immobiliari, terreni e azioni di proprietà di Oboronservis. In questo ambito Serdjukov dovrebbe essere sentito come testimone, ma nella stampa russa la corruzione al ministero della Difesa e il traffico illecito di proprietà statali si mescola a vicende private dell'ex ministro, che sarebbe legato a Evghenija Vasiljeva, unico nome fatto finora dagli inquirenti.
Per ammodernare le forze armate, nei prossimi dieci anni, Putin ha stanziato una fortuna da 770 miliardi di dollari: dovrà far pensare che il Cremlino affronta seriamente il problema della corruzione. Ma resta da vedere fino a che punto l'inchiesta vorrà coinvolgere possibili responsabili negli ambienti militari, in quelle forze armate che Serdjukov – primo civile al ministero della Difesa russo – aveva voluto riformare e ridimensionare, facendosi certamente parecchi nemici.