La nostra Chiara Cainero non è riuscita a bissare l’impresa che a Pechino le ha consentito di conquistare la medaglia d’oro nello Skeet e si è dovuta accontentare del quinto posto, dopo uno shoot-off per accedere alla finale. "È stata una gara molto difficile per me. La visibilità non ha giocato un buon ruolo. Non è una giustificazione, era così per tutte, però nel mio caso è stato un fattore determinante. Dopo il 22 e il 21 delle prime serie dovevo giocarmi il tutto per tutto. Volevo il 25 e, sotto una pioggerellina fastidiosa, è arrivato il 24. Non credevo di avere più chance per entrare in finale e invece, all’ultimo momento, mi hanno chiamata per lo shoot-off. Ci ho messo tutta la grinta che avevo e ho conquistato la finale che era il mio obiettivo principale. Purtroppo serviva il 25 per sperare di poter duellare per il podio, mentre io mi sono fermata a 22. È stata la mia seconda finale olimpica e, l’esserne uscita senza medaglia, mi fa apprezzare ancora di più quella del 2008. È una esperienza devastante, sia fisicamente che psicologicamente. Ma deve essere così, altrimenti non sarebbero i Giochi Olimpici".
Il podio appartiene meritatamente all’americana Kimberly Rhode, già bicampionessa olimpica di Double trap (Atlanta 1996 e Atene 2004), con il fantasmagorico punteggio di 99/100. Inarrivabile per chiunque l’americana, ha fatto segnare il nuovo record olimpico in qualificazione con 74 su 75 ed ha eguagliato quello del mondo in finale con 99/100. Alle sue spalle la cinese Ning Wei, ventinovenne di Shangodng, si merita l’argento con 91 e otto piattelli di ritardo rispetto alla neo campionessa olimpica. Per il bronzo si è dovuti ricorrere allo shoot-off tra la slovacca Danka Bartekova e la russa Marina Belikova, vera sorpresa di questa finale olimpica, entrambe appaiate a quota 90. Ma la poca esperienza in gare di alto livello è costata cara alla ventiseienne di Rostov che, con un errore all’ultimo doppietto, ha regalato il terzo gradino del podio alla collega slovacca.