Anuu: Confedilizia fa autogol sulla caccia
L’Anuu ha ripreso un intervento espresso da Confedilizia sulla caccia, criticandone i contenuti considerati diffamatori nei confronti dei cacciatori. Ecco la risposta di Anuu: “Anche Confedilizia, l’associazione dei proprietari di immobili, ha voluto in questi giorni intervenire sul tema della caccia con un comunicato stampa ripreso da alcune agenzie. In esso, oltre a rammentare tutte le condizioni cui l’esercizio venatorio deve uniformarsi – distanze da case, strad…
L’Anuu ha ripreso un intervento espresso da Confedilizia sulla caccia,
criticandone i contenuti considerati diffamatori nei confronti dei cacciatori.
Ecco la risposta di Anuu: “Anche Confedilizia, l’associazione dei proprietari
di immobili, ha voluto in questi giorni intervenire sul tema della caccia con
un comunicato stampa ripreso da alcune agenzie. In esso, oltre a rammentare
tutte le condizioni cui l’esercizio venatorio deve uniformarsi – distanze da
case, strade, mezzi consentiti, ecc. – Confedilizia afferma categoricamente che
la caccia arreca comunque disturbo agli abitanti delle case rurali e ipotizza
addirittura che ladri “travestiti” da cacciatori approfittino della stagione
venatoria per studiare le caratteristiche delle case isolate al fine poi di
attuare i loro piani criminosi. Al di là di questa ultima illazione, veramente
ridicola perché a questa stregua tutti i frequentatori delle campagne sarebbero
potenziali delinquenti (pescatori, fungaioli, gitanti, bikers, cavalieri,
birdwatchers, ecc.), noi ci limitiamo a domandare al redattore del comunicato
se non pensa che, al contrario, siano proprio gli insediamenti sparsi che
continuamente sorgono nelle campagne italiane a creare problemi al territorio
rurale. Basti pensare che a Confedilizia aderisce anche l’Associazione dei
costruttori edili, il che è tutto dire. Noi crediamo che il territorio
nazionale soffra il vero problema della cementificazione, che in certe regioni
e province appare a dir poco selvaggia e scriteriata. Ciò significa perdita di
terre arabili, perdita di biodiversità, distruzione delle caratteristiche
originarie dei luoghi e dei paesaggi. La gravità di questa situazione, questa
sì, è talmente evidente che ogni commento è superfluo. Ma Confedilizia dove era
quando alla V Edizione dell’Université d’Été sul paesaggio (www.nibbio.org) si
è parlato dell’arretramento della campagna di fronte all’urbanizzato? In quel
frangente, avrebbe ben compreso la gravità del problema, peraltro a essa in
gran parte addebitabile”.