Nelle carabine da tiro, il Free bore è uno degli elementi più importanti sia per la precisione, sia anche per la sicurezza d’uso. Ma cos’è, di preciso?
Se ne sente molto parlare, ma al di fuori della più o meno ristretta cerchia dei puristi del tiro di precisione con la carabina, pochi sanno esattamente cosa sia: parliamo del misterioso “Free bore” che, così come l’head space, è un elemento apparentemente semplice che, tuttavia, cela al proprio interno risvolti complessi (e, se non si sta attenti, anche potenzialmente pericolosi).
Con il termine Free bore (dall’inglese, letteralmente “canna libera”) si intendono due cose: la prima, è la porzione dell’anima della canna situata immediatamente davanti alla camera di scoppio, prima dell’inizio della rigatura vera e propria. La seconda, che spesso viene confusa con la prima, è lo spazio esistente tra la porzione cilindrica della palla e l’inizio della rigatura, quindi lo spazio che la palla deve percorrere prima di impegnarla (quello che gli anglosassoni definiscono invece Jump). Questa porzione di canna “libera” è indispensabile per consentire che, all’atto della cameratura della cartuccia, la parte cilindrica della palla non impatti immediatamente con la rigatura, nel qual caso si renderebbe necessario sforzare la chiusura dell’otturatore o la chiusura risulterebbe addirittura impossibile. Immediatamente davanti al Free bore (inteso nel suo primo significato) si trova la prima porzione della rigatura che, tuttavia, presenta una rastrematura conica prima di arrivare allo spessore effettivo delle righe. Questo tratto rastremato serve ad agevolare l’intagliatura della palla nelle rigature ed è denominato Leade. L’insieme del Free bore e del Leade è definito Throat (o “gola”), anche se alcuni studiosi statunitensi considerano tale termine come sinonimo del solo Free bore, quindi intendendo con esso il tratto cilindrico prima del Leade, mentre altri tendono a identificarlo con il Leade. L’interpretazione prevalente è, tuttavia, che il throat sia composto dal Free bore e dal Leade, principalmente perché gli alesatori specifici (throat reamer) realizzano con lo stesso passaggio entrambi gli elementi.
Ma quanto deve essere lungo questo Free bore? Se parliamo del tratto libero tra la camera e la rigatura, la misura minima viene stabilita dagli standard industriali (Saami o Cip o Nato), ma la sua determinazione prende in considerazione numerosi elementi di tipo tecnico, ma anche di tipo tradizionale e storico. In linea di principio, il Free bore deve essere senz’altro più lungo di quanto lo sia il tratto cilindrico della palla che sarà destinata a essere sparata, così come sporge dal bossolo nella normale azione di cameratura della cartuccia. Considerando che per ciascun calibro possono essere previsti differenti tipi di palla, con tratto cilindrico più o meno lungo (pensiamo a una palla Round nose, generalmente quasi completamente cilindrica, rispetto a una spitzer), ma soprattutto considerando che un Free bore più lungo determina un generale abbassamento delle pressioni, mentre un Free bore pari a zero comporta invece un aumento sensibile delle pressioni (talmente sensibile da determinare in casi limite la distruzione dell’arma), i costruttori dei calibri tradizionali europei hanno previsto Free bore estremamente lunghi, pari anche a 30 mm (come il 6,5×57, per esempio). I produttori dei calibri statunitensi hanno invece generalmente previsto Free bore più corti (quello del moderno 6,5 mm Creedmoor è inferiore a 10 mm), partendo dal presupposto che più corto è il tratto libero che deve percorrere la palla da quando lascia il bossolo a quando impegna la rigatura, e più elevata sarà la precisione intrinseca (in linea di principio). Ciò premesso, in concreto anche con una carabina camerata per un calibro americano, tra il margine anteriore del tratto cilindrico della palla e l’inizio della rigatura, con le cartucce commerciali, sono previsti anche 3 o 4 millimetri di “spazio vuoto”, proprio per garantire che con qualsiasi tipo di palla sussistano sufficienti margini di sicurezza.
In linea di principio, quando la palla esce dal bossolo e percorre lo spazio “libero” di canna, cioè il Free bore appunto, possono verificarsi alcune situazioni potenzialmente penalizzanti per la precisione intrinseca: una parte dei gas di sparo sfugge dall’interstizio tra la palla e le pareti del Free bore e la palla stessa può assumere un leggerissimo disassamento nel modo di “affrontare” la rigatura, che inevitabilmente sarà sempre differente tra un colpo e l’altro. Stiamo ovviamente parlando di elementi infinitesimali che, però, quando si è alla ricerca della massima precisione, specialmente per quanto riguarda il tiro a lunga distanza, possono acquisire una loro ben precisa importanza sul bersaglio. È per questo motivo che, normalmente, si cerca di ridurre questo spazio il più possibile. Come abbiamo già accennato, arrivare completamente a Free bore zero (quindi con la parte cilindrica della palla che appoggia contro l’inizio delle rigature) è una pratica potenzialmente molto pericolosa, perché può comportare un aumento delle pressioni decisamente sensibile. Se si decide di arrivare a questo limite, occorre essere pienamente consapevoli che per sparare in sicurezza sarà necessario “tarare” opportunamente la carica di lancio, rispetto a quella consigliata da un qualsiasi manuale di ricarica. In molti casi, si riescono a ottenere eccellenti risultati di precisione intrinseca mantenendo una misura del Free bore (in questi casi da intendersi nel suo secondo significato) pari a 1 millimetro, o 1,5 millimetri o, addirittura, 0,5 millimetri. Non c’è una ricetta di carattere generale, ogni singolo esemplare di carabina fa storia a sé e, di conseguenza, è compito del ricaricatore smaliziato effettuare le dovute prove ed esperimenti con diverse lunghezze totali di cartuccia (quindi con palla più o meno affondata nel bossolo) fino a trovare la combinazione che offra la miglior precisione intrinseca.
Altra cosa importante da notare è che la misura del Throat non è fissa e immutabile: con le decine, centinaia, magari anche migliaia di colpi sparati, il Leade tenderà inevitabilmente a erodersi e, di conseguenza, il punto di inizio effettivo della rigatura tenderà a spostarsi in avanti. Di conseguenza, sarà necessario ritoccare la lunghezza della cartuccia se si vuole che il Free bore resti sempre uguale. Questo fenomeno sarà poco evidente con cartucce di media o bassa intensità, mentre tenderà a risultare più veloce ed evidente con i calibri ad alta intensità, come i moderni magnum.
Per capire come fare a ricaricare cartucce con Free bore pari a 1 mm o 0,5 mm e così via, ovviamente per prima cosa bisogna sapere come misurare il Free bore zero. Esistono numerosi metodi per misurarlo, tutti più o meno buoni. Un sistema abbastanza semplice è quello di inserire manualmente una delle palle che si intendono poi utilizzare, nella camera di cartuccia portandola ad appoggiare gentilmente sulle rigature. Si inserisce, a questo punto, una bacchetta di pulizia dalla volata, fino ad arrivare ad appoggiare sulla punta della palla. A quel punto, si segna con un pennarello il tratto della bacchetta in corrispondenza del vivo di volata. Poi si prende una cartuccia assemblata (senza innesco né polvere, per sicurezz) secondo i limiti dimensionali Cip, con la medesima palla, la si camera, si chiude l’otturatore e si reinserisce la bacchetta nella canna, prendendo con il pennarello ancora una volta il riferimento in corrispondenza del vivo di volata. Misurando la differenza tra i due segni, si saprà di quanto è possibile tenere la palla ulteriormente fuori dal bossolo per arrivare a Free bore zero e, di conseguenza, quale sia il limite massimo della lunghezza totale della cartuccia.