Nel 1996, l’Australia ha messo al bando le armi semiautomatiche a canna liscia e rigata, e i fucili a pompa. Tra il primo ottobre 1996 e il 30 settembre 1997, sono state ritirate dalla circolazione ben 640 mila armi detenute legalmente dai cittadini australiani, offrendo una compensazione economica per complessivi 500 milioni di dollari. Ebbene, a distanza di dieci anni dal bando, uno studio compiuto da Samara Mc Phedran, della coalizione internazionale di donne cacc…
Nel 1996, l’Australia ha messo al bando le armi semiautomatiche a canna liscia
e rigata, e i fucili a pompa. Tra il primo ottobre 1996 e il 30 settembre 1997,
sono state ritirate dalla circolazione ben 640 mila armi detenute legalmente
dai cittadini australiani, offrendo una compensazione economica per complessivi
500 milioni di dollari. Ebbene, a distanza di dieci anni dal bando, uno studio
compiuto da Samara Mc Phedran, della coalizione internazionale di donne
cacciatrici e tiratrici e da Jeanine Baker, presidente dell’Associazione
australiana dei tiratori sportivi, ha dimostrato che il numero di persone
decedute annualmente in seguito a colpi d’arma da fuoco non è stato minimamente
influenzato dalla misura. I risultati dell’inchiesta sono stati contestati da
Simon Chapman, dell’Università di Sydney, in quale ha sottolineato come nello
studio non si faccia differenza tra singoli decessi e stragi di più persone,
mentre il bando si proponeva di limitare solo queste ultime.