La National rifle association ha depositato la richiesta di accesso alla procedura fallimentare: già pronto il progetto di creare una nuova organizzazione no profit in Texas, il “Project freedom”
La National rifle association, probabilmente la più antica associazione statunitense che rappresenta le istanze dei legali possessori di armi (è stata fondata nel 1871), ha presentato ieri i documenti per accedere alla procedura fallimentare del cosiddetto “capitolo 11”.
È l’atto conclusivo di una gestione che, negli ultimi anni, oltre ad attirare su di sé critiche, ha anche raccolto una inchiesta giudiziaria da parte del procuratore generale di New York, Letitia James, la quale ha accusato i vertici di aver violato le leggi che regolano le associazioni senza scopo di lucro e di aver utilizzato milioni di dollari dei fondi sociali per spese personali e frodi fiscali.
I vertici dell’associazione e in particolare il suo presidente, Wayne Lapierre, non parlano di bancarotta bensì di ristrutturazione: Lapierre ha dichiarato infatti che la Nra “è nella sua condizione finanziaria più solida da anni”, ma che la ristrutturazione aiuterà a “razionalizzare costi e spese”. “Questo piano strategico”, ha aggiunto Lapierre, “rappresenta un percorso verso opportunità, crescita e progresso”.
Secondo una ulteriore dichiarazione resa pubblica sempre nella giornata di ieri, il progetto sarebbe quello di lasciare lo Stato di New York (anche se la sede vera e propria si trova a Fairfax, in Virginia) e ricostituirsi come associazione no profit in Texas, con il nome di “Project freedom”.
“L’Nra”, ha commentato Lapierre, “sta perseguendo la sua ricostituzione in uno Stato che valorizzi i contributi dell’associazione, celebri i nostri membri rispettosi della legge e si unisca a noi come partner nel sostenere le libertà costituzionali”.
La dichiarazione dei redditi del 2019 per la Nra ha evidenziato un deficit di 12,2 milioni di dollari e, in particolare, il più importante creditore indicato nella procedura fallimentare è l’ex società di comunicazione, Ackerman McQueen, con la quale è in atto un contenzioso giudiziario per 1,2 milioni di dollari. La stessa Nra ha dichiarato di essere venuta a conoscenza di una “significativa deviazione” dei propri fondi avvenuta nel 2019 e negli anni precedenti. Lo stesso presidente Lapierre ha dovuto rimborsare quasi 300 mila dollari, più interessi, in rimborsi spese.