La nuova carabina sniper Sako M23, su piattaforma Ar10 e in calibro 7,62×51 Nato, andrà a sostituire i fucili semiauto Dragunov Svd e le bolt-action Valmet Tkiv 85, entrambi in 7,62x54R: la maggior parte delle armi leggere finlandesi infatti, sono di derivazione russa. Questa adozione dunque, potrebbe implicare il passaggio a una standardizzazione Nato dei calibri finlandesi.
La Finlandia inizierà a ricevere le Sako M23 già nei primi mesi di quest’anno, mentre la formazione degli operatori inizierà nel 2023. Il contratto include anche pezzi di ricambio, manutenzione, formazione e accessori che saranno forniti dal produttore, come ottiche e moderatori di suono. Il nuovo fucile avrà due configurazioni: per tiratori scelti (Dmr) con la capacità di impegnare con successo bersagli alla distanza di 600 metri e una versione “sniper” capace di estendere la gittata operativa a 800 metri.
Per lo sviluppo di quest’arma vi era un accordo bilaterale con la Svezia: pertanto la Sako M23 potrebbe anche andare a rimpiazzare gli Ak4D svedesi (copia su licenza dell’H&K G3 in 7,62×51, utilizzata dai Dmr).
Nel comunicato del ministero della Difesa finlandese si parla anche di cifre: un ordine iniziale pari a 10 milioni di euro con ulteriore opzione di approvvigionamento aggiuntivo di oltre 525 milioni di euro.
Dalle poche immagini diffuse dal Ministero, il Sako M23 appare dotato di forniture Magpul (calciolo telescopico e impugnatura), ottica Steiner e moderatore di suono Ase Utra Dual 762.