Oggi, la stragrande maggioranza delle armi corte semiautomatiche utilizza un sistema di funzionamento con chiusura geometrica a corto rinculo: questo significa che esiste un vincolo fisico tra la canna e il carrello, che obbliga i due elementi, allo sparo, a rinculare insieme per un breve tratto. Poi, la canna si svincola dal carrello (solitamente mediante basculaggio, ma anche rotazione o per mezzo di un blocchetto oscillante) e il carrello prosegue la propria corsa retrograda, estraendo ed espellendo il bossolo. Il breve tratto di rinculo nel quale canna e carrello rinculano solidali serve a far sì che le pressioni in canna scendano a livello di sicurezza prima che venga realizzata l’estrazione del bossolo.
Oggi è caduto pressoché in disuso, ma c’è stato un tempo nel quale il sistema a corto rinculo non era l’unico a canna rinculante: c’era anche il suo “fratellino”, cioè il sistema a lungo rinculo, che è rimasto immortale in particolare con i fucili da caccia a canna liscia, ma ha avuto il suo (breve) momento di gloria anche con le armi a canna rigata e persino con le pistole.
Come funziona il lungo rinculo
Cominciamo con una distinzione fondamentale: quand’è che il rinculo della canna è “corto” e quando invece è “lungo”? Il discrimine è la lunghezza della cartuccia per la quale l’arma è camerata: se il rinculo del complesso canna-otturatore ha lunghezza inferiore a quella della cartuccia si definisce “corto rinculo”; se ha lunghezza pari o superiore a quella di una cartuccia (quindi in pratica la corsa della canna è pari a quella dell’otturatore) si definisce “lungo rinculo”. Il sistema a lungo rinculo, in particolare, è stato utilizzato e apprezzato dai progettisti perché è quello che maggiormente garantisce che le pressioni in camera siano scese a livello di sicurezza, prima che l’otturatore si apra. Quindi, nell’arma a lungo rinculo, allo sparo canna e otturatore rinculano uniti per tutta la corsa dell’otturatore medesimo. Quando il complesso è giunto al punto morto posteriore, l’otturatore viene trattenuto in posizione arretrata e la canna torna in avanti, realizzando l’estrazione del bossolo. Quando la canna è tornata in posizione, l’otturatore si sgancia e viene spinto in avanti, camerando la cartuccia successiva e ripristinando il vincolo con la canna. Quest’ultimo può essere attuato da un rampone oscillante oppure da una testina rotante. Il sistema richiede due distinte molle di recupero, una per la canna, l’altra per l’otturatore.
Il sistema a lungo rinculo presenta appunto il vantaggio di una grande sicurezza d’uso e di una buona affidabilità complessiva, a patto che le cartucce non abbiano caratteristiche balistiche troppo differenti rispetto a quelle per il quale l’arma è stata progettata. Tra gli svantaggi c’è una generale complessità meccanica e, anche, una percezione del rinculo generalmente superiore rispetto ad altri sistemi. Ciò nonostante, l’idea ha avuto notevole diffusione in particolare agli albori dello sviluppo delle armi semiautomatiche.
Le armi a lungo rinculo
Tra le armi a lungo rinculo, una delle prime in assoluto ad avere un successo di vendita e una produzione in grande serie è stata il fucile a canna liscia Browning Auto 5, venduto a partire dal 1903 (ma il brevetto è del 1900). Fu in effetti il primo fucile semiautomatico da caccia della storia e ha avuto un successo leggendario, restando in produzione per quasi un secolo (le ultime serie commemorative sono state presentate nel 1998). L’arma ha avuto numerosi cloni ed emuli, a partire dal Remington Model 11, presentato nel 1905, che è stato anche il primo semiauto mai prodotto negli Stati Uniti. Nel secondo dopoguerra, anche alcune aziende italiane hanno fatto fortuna con i fucili da caccia a lungo rinculo, tra cui Franchi con il 48 Al (con carcassa in lega leggera) e Breda con il 1001 del 1947 e i modelli successivi. Anche se il sistema a lungo rinculo ha avuto notorietà e longevità nelle armi a canna liscia, in realtà esistono anche carabine a canna rigata funzionanti secondo questo principio, una delle più famose e che ha avuto maggior diffusione (principalmente negli Stati Uniti) è la carabina Remington Model 8 nei calibri .25, .30, .32 e .35 Remington, alla quale seguì nel 1936 la versione aggiornata modello 81. Anche in ambito militare ci sono state applicazioni del sistema a lungo rinculo, per esempio con uno dei primissimi esempi di fucile mitragliatore della storia, il francese Csrg 1915, più noto come Chauchat, dal nome di uno dei suoi progettisti.
Per quanto possa sembrare strano, anche alcune armi corte sono state progettate con sistema di riarmo a lungo rinculo: anzi, una di esse, la Gabbett-Fairfax Mars (che però non ha mai superato lo stadio sperimentale), è stata una delle prime armi in assoluto a utilizzare questo sistema, essendo stata brevettata nel 1898. Ha avuto, invece, produzione in grande serie, adozione militare e impiego in servizio attivo l’ungherese Frommer Stop, adottata dall’esercito magiaro nel 1912 e prodotta fino alla fine degli anni Venti.
A parte questi exploit, in realtà nelle armi portatili a canna rigata il sistema a lungo rinculo è tramontato molto velocemente, a favore del sistema a corto rinculo (soprattutto nelle armi corte) o del sistema a sottrazione di gas (nelle armi lunghe). Ha resistito nei fucili a canna liscia fino a circa gli anni Sessanta, quando cioè anche in quel settore hanno cominciato a svilupparsi i primi semiauto a recupero di gas. Ciò nonostante, ogni tanto capita ancor oggi che qualche progettista si lasci affascinare da questo sistema, è stato il caso della carabina ungherese calibro .50 Gm6 Lynx, prodotta dalla Sero international.