Il governo britannico ha presentato una bozza di riforma sulla normativa riguardante i coltelli e in particolare le procedure di vendita on-line, al fine di contenere la dilagante scia di sangue tra i giovani e giovanissimi in tutta la Gran Bretagna, proprio a causa degli accoltellamenti. Non a caso il progetto prende il nome di “legge Ronan”, dal nome di Ronan Kanda, il giovane tragicamente ucciso da coetanei nel 2022. Il segretario di Stato per gli affari interni del Regno Unito, Yvette Cooper, ha dichiarato: “Questo governo ha assegnato al Paese l’ambiziosa missione di dimezzare i crimini commessi con armi da taglio nel prossimo decennio e faremo tutto il possibile per salvare giovani vite”.
In particolare, il provvedimento si propone di restringere le possibilità da parte dei minorenni di comprare coltelli on-line (cosa che è già peraltro formalmente vietata), rafforzando i controlli di identità necessari per l’acquisto (esibizione di documento con foto non solo all’atto dell’acquisto ma anche della consegna) e inasprendo le sanzioni per i responsabili delle aziende che vendano on-line a minori (dagli attuali 6 mesi a 2 anni di carcere). Le stesse aziende avranno inoltre l’obbligo di segnalare alle forze dell’ordine le vendite “sospette” o all’ingrosso di coltelli sulle loro piattaforme. Si sta valutando l’istituzione, entro la fine dell’anno, di un registro dei venditori on-line, che consenta di escludere dalla possibilità di vendita quelli che violano le regole.
La stessa pena sarà irrogata a chi venda una tipologia di coltello vietata, come i cosiddetti coltelli “zombie” (che saranno presto seguiti dalle katane “ninja”). Per quanto riguarda invece il possesso dei coltelli, che siano di tipologia vietata o meno, si prevede di introdurre un nuovo reato, quello di “possesso di un’arma offensiva con intento violento”, che prevede una pena detentiva fino a 4 anni.
Sanzioni “nell’ordine delle 10 mila sterline” per i dirigenti delle aziende del settore tecnologico che non rimuoveranno contenuti illegali riguardanti crimini con armi da taglio dalle loro piattaforme.
In pratica…
Si continua a inseguire lo strumento con il quale vengono perpetrati i crimini, e non il fattore scatenante dei crimini stessi. Secondo le autorità britanniche, sono in pratica i coltelli a commettere i crimini e vietando i coltelli (o quantomeno quelli dall’aspetto più “cattivo”), si ridurranno automaticamente i crimini. L’approccio appare quantomeno utopistico, atteso il fatto che a preoccupare le autorità dovrebbe essere il fatto che ragazzi di 15 o 16 anni considerano, in Gran Bretagna, normale uccidere a coltellate o a colpi di “katana ninja” (ma perché, un machete fa meno male? Mah) un coetaneo senza alcuno scrupolo né rimorso. A un siffatto tipo di adolescente psicotico, può veramente l’ostacolo all’acquisto on-line di coltelli “cattivi” (mentre quelli “buoni”, ma altrettanto taglienti, li ha già a casa…) fungere da deterrente per la commissione di omicidi?
In Inghilterra e Galles, nel 2024 sono stati commessi circa 55 mila reati che hanno coinvolto l’uso di coltelli.