Questa volta è l'inserto "Sette" del Corriere della sera a occuparsi dei cittadini possessori di armi. Alcune affermazioni della giornalista potevano far pensare che, una volta tanto, l'approccio al problema fosse equidistante. Ma basta parlare del "Tav" e…
Dobbiamo riconoscerlo: l'affermazione della collega Micol Sarfatti sul fatto che "poche delle persone che abbiamo incontrato, e con cui abbiamo parlato, corrispondono allo stereotipo aggressivo dell'uomo armato" ci aveva fatto ben sperare, buttando una prima occhiata all'ultima pagina del servizio che il settimanale "Sette", allegato al Corriere della sera, ha dedicato al mondo dei cittadini legalmente armati. Purtroppo, però, leggendo integralmente l'articolo non possiamo fare a meno di osservare, sconsolatamente, come alcuni stereotipi si perpetuino immutati. Primo fra tutti quello più diffuso negli ultimi anni, cioè il fatto che le licenze per il tiro a volo sarebbero uno "stratagemma" per ottenere legalmente un'arma. Certo, se per formarsi un giudizio siffatto, si chiede un'opinione al riguardo solo a Giorgio Beretta dell'Opal (nota organizzazione anti-armi), senza cercare ulteriori riscontri, è anche difficile formarsi un'opinione differente. Però, e su questo la collega Sarfatti mi scuserà, è un po' come chiedere all'oste se il vino è buono. Anche perché al di là di una generica affermazione sul fatto che il Tav sarebbe uno "stratagemma", in questi anni nessuno si è mai preoccupato di spiegare per quale motivo dovrebbe essere uno stratagemma: perché molti di coloro i quali fanno il Tav poi non si iscrivono a una federazione del tiro? E quindi? Al di là del fatto che è del tutto possibile praticare il tiro a segno senza essere federati né iscritti a un Tsn (basta iscriversi a un campo di tiro privato), non si capisce quale dovrebbe essere il nesso tra l'assenza di motivi ostativi al rilascio di una autorizzazione in materia di armi e l'effettivo uso delle armi. Ragionando per assurdo: quindi, chi avrà un porto d'armi dovrà necessariamente utilizzarlo secondo i fini previsti? Quindi chi ha un porto di pistola per difesa personale dovrà ammazzare una persona all'anno, altrimenti non glielo rinnovano? Dai, su…