Maria Elisabetta Alberti Casellati, di Forza Italia, e Roberto Fico, Movimento 5 Stelle, sono i nuovi presidenti di senato e camera. Fico, con un passato a sinistra, è contrario alle armi.
Maria Elisabetta Alberti Casellati, senatrice di Forza Italia, è la nuova presidente del Senato. Mentre Roberto Fico, Movimento 5 Stelle, è il nuovo presidente della Camera dei deputati. La loro elezione è il frutto dell'accordo tra i 5 stelle e il centrodestra. L'intesa nel centrodestra si è ritrovata nel vertice di questa mattina a palazzo Grazioli tra Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Un incontro per tentare in extremis di evitare la spaccatura del centrodestra dopo la forzatura del leader della Lega sul nome di Anna Maria Bernini a presidente del Senato. La Lega ha fatto sapere che: “è stato Silvio Berlusconi a fare il nome di Casellati: non è una vittoria della Lega ma di tutto il centrodestra che ne esce rafforzato”.
La Casellati, classe 1946, prima donna nella storia della Repubblica a ricoprire la seconda carica dello Stato, è avvocato matrimonialista di chiara fama. Eletta consigliere laico dell’organo di autogoverno della magistratura (è stata al Csm dal 2014 al 2018), ha aderito tra i primi a Forza Italia nel ‘94, per la prima volta senatrice nel ‘94, nella XII legislatura, da allora è stata sempre confermata (tranne che nel ‘96) in parlamento e a palazzo Madama ha ricoperto gli incarichi di presidente della commissione Sanità, vice capogruppo vicario di Forza Italia, membro del consiglio di presidenza del Senato come segretario d’aula, capogruppo di FI nella giunta delle elezioni. È stata per due volte sottosegretario alla salute e dal 2008 al 2011 è approdata al ministero della Giustizia come vice di Angelino Alfano, occupandosi di giustizia civile, edilizia penitenziaria e giustizia minorile.
Fico, nato nel 1974, laureato in Scienze della comunicazione, prima si è impegnato a sinistra, con il voto per Bassolino e per Rifondazione, poi con i nascenti 5 Stelle. È uno dei fondatori dei primi meet up di Beppe Grillo, a Napoli, nel 2005. È poi diventato membro della Commissione di Vigilanza Rai e il punto di riferimento degli “ortodossi” e di chi vuole mantenere un presidio contro eventuali derive a destradell’M5s. Non aveva apprezzato la “svolta” Di Maio e aveva dichiarato di non volersi alleare mai con la Lega. In un tweet del 2015, per di più, aveva scritto: “Secondo me non si può avere in alcun modo la possibilità di possedere a casa pistole, fucili a pompa e quant’altro pur se dichiarati. È un rischio troppo alto per se stessi e per le persone che ti sono accanto. Uno sbaglio, una fatalità, un momento di follia sono cose che accadono nella vita e non è quindi possibile avere delle armi a portata di mano. Questa normativa va completamente rivista e ho intenzione di farlo discutendone con tutto il movimento”.
I leader del centrodestra hanno confermato, comunque, che le intese intercorse in questa fase non sono “prodromiche alla formazione del governo e che non avranno nessuna influenza sul percorso istituzionale successivo per il quale l'indicazione spetterà al presidente della Repubblica. Confermano che in ogni caso vi è l'impegno di tutte le forze politiche del centrodestra a non ricercare accordi individuali per la formazione del governo”.