La GShG 7,62 verrà invece impiegata soprattutto in gun pod per altri elicotteri e in un solo caso, operata manualmente dall’interno dell’elicottero russo Kamov Ka-29, in una ingegnosa collocazione con arma retratta dietro uno sportello anteriore: in occidente viceversa, le Minigun M-134 sparano attraverso portelloni laterali o rampe. L’arma avrà comunque una discreta distribuzione anche, negli altri Paesi dell’allora “Patto di Varsavia”.
Solo recentemente, negli ultimi due anni, sono comparse nuove versioni “terrestri” montate su veicoli leggeri 4×4 delle Forze speciali russe che, avrebbero operato anche in Siria (foto di apertura). La GShG 7,62, prodotta dalla Kbp Instrument design bureau di Tula, pesa 18,5 chili: parecchi meno rispetto alla Minigun M-134 (che pesa invece 30 chili) potendo fare a meno di alcune componenti. Il rateo di fuco è invece simile: 3.500 oppure 6.000 colpi/minuto per la GShG 7,62 contro i 2.000/6.000 della Minigun. Appare strano comunque, che questa interessante mitragliatrice non sia stata apprezzata prima in compiti terrestri: sembra che sia stata a lungo considerata troppo “specialistica”, pesante per i movimenti e troppo assetata di munizioni.
Da qualche tempo inoltre, le GShg vengono offerte all’export e come installazioni su Ugv (Veicolo a controllo remoto) sia nazionali come l’Ugv Kalashnikov “Nahlebnik” oppure in coppia, come sull’Ugv Centaur della bielorussa Bsvt (foto sotto).
