Ecco un riassunto dei contenuti della riforma della normativa penale che la commissione guidata dall’ex parlamentare Giuliano Pisapia ha consegnato nei giorni scorsi al ministro della giustizia Clemente Mastella. Li ha anticipati il giudice di Palermo Piergiorgio Morosini, uno dei componenti della commissione.Il progetto prevede l’abolizione della prigione a vita, sulla base del dettato costituzionale, secondo cui la pena non è punitiva, ma deve servire a rieduc…
Ecco un riassunto dei contenuti della riforma della normativa penale che la
commissione guidata dall’ex parlamentare Giuliano Pisapia ha consegnato nei
giorni scorsi al ministro della giustizia Clemente Mastella. Li ha anticipati
il giudice di Palermo Piergiorgio Morosini, uno dei componenti della
commissione.
Il progetto prevede l’abolizione della prigione a vita, sulla base del dettato
costituzionale, secondo cui la pena non è punitiva, ma deve servire a
rieducare. Si prevede la sostituzione dell’ergastolo con la pena massima di 38
anni di carcere, anche se non è esclusa una “soluzione aperta”, ha spiegato
Morosini, con trattamenti differenziati per i condannati per mafia e
terrorismo. In passato l’abolizione dell’ergastolo era stata proposta da almeno
un referendum, che però aveva incassato una maggioranza di “no”.
Vengono abolite le circostanze attenuanti generiche, introducendo così
l’obbligo di indicare esattamente quali criteri si sono seguiti per
quantificare la pena. Per il concorso in reato – per esempio, quello di
concorso esterno in associazione mafiosa – deve essere indicato quale è il
contributo “concreto” dato dall’imputato. Il giudice invece potrà decidere
direttamente pene alternative al carcere per certi reati, disposizione che oggi
viene assunta dal Tribunale di sorveglianza, anche perché la riforma punta ad
ampliare il ricorso alle sanzioni interdittive, riparatorie e pecuniarie, con
l’idea di riservare il carcere solo ai condannati per reati più gravi.
Tra le altre misure della riforma, che aggiorna il “codice Rocco”, è previsto
poi un ampliamento delle ragioni di legittima difesa, consentita in caso di
pericolo di vita e per la difesa della libertà personale e sessuale, mentre
viene abolita la norma che prevedeva la difesa del patrimonio, fortemente
voluta dalla Lega Nord nella passata legislatura e fonte di forti polemiche tra
schieramenti politici e tra magistratura e governo di centrodestra.
“Chi, aggredito in un luogo isolato o nella propria abitazione, superi i limiti
della legittima difesa in situazioni di pericolo per la vita, per l’integrità
fisica, per la libertà personale e sessuale, non commette reato”. È una delle
novità introdotte dalla bozza di riforma del codice penale presentata al
ministro della Giustizia Clemente Mastella dalla commissione di tecnici –
magistrati, legali e studiosi – incaricata di modificare la parte generale del
codice Rocco. La bozza, dopo il vaglio del Guardasigilli, sarà presentata al
Consiglio dei Ministri.
Il progetto, che si compone di 57 norme, all’art. 15 introduce, tra le
“cosiddette cause soggettive di esclusione della responsabilità”, “l’eccesso
dei limiti della legittima difesa per grave turbamento psichico, timore o
panico, in situazioni oggettive di rilevante pericolo per la vita, l’integrità
fisica, per la libertà personale o per la libertà sessuale di un soggetto
aggredito in luoghi isolati o chiusi o comunque di minorata difesa”.
“Si tratta certamente – spiega Piergiorgio Morosini, gup a Palermo e componente
della commissione che ha iniziato i lavori a luglio del 2006 – di un
allargamento delle maglie dell’istituto della legittima difesa ma, a differenza
del passato, a vantaggio della persona e della vita e non della sfera
patrimoniale”.
Critico il commento del procuratore nazionale antimafia Piero Grasso:
“L’abolizione dell’ergastolo è un regalo alla criminalità organizzata. Se si
indeboliscono i punti fermi della legislazione antimafia, può scatenarsi
un’immane guerra di mafia”. Il riferimento è ai boss corleonesi, condannati al
carcere a vita: “se qualcuno di loro torna in campo, la situazione può
cambiare”.