Le testimonianze della grande guerra

Nel settore bresciano del Parco nazionale dello StelvioWalter BelottiMuseo della guerra bianca in Adamello,via Adamello 1 25050 Temù (Bs),tel. 03.64.94.617, fax 03.64.94.365,info@museoguerrabianca.it,www.museoguerrabianca.it135 pagine con numerose fotografiee disegni al tratto7 euroLe testimonianze lasciate sul territorio dal primo conflitto mondiale sono ancora evidenti. Questo volume racconta la storia dei luoghi coinvolti nella barbarie … Nel settore bresciano del Parco nazionale dello Stelvio Walter Belotti Museo della guerra bianca in Adamello, via Adamello 1 25050 Temù (Bs), tel. 03.64.94.617, fax 03.64.94.365, info@museoguerrabianca.it, www.museoguerrabianca.it 135 pagine con numerose fotografie e disegni al tratto 7 euro Le testimonianze lasciate sul territorio dal primo conflitto mondiale sono ancora evidenti. Questo volume racconta la storia dei luoghi coinvolti nella barbarie della guerra con immagine dell’epoca e, a distanza di quasi un secolo, con immagini odierne di ciò che rimane a testimonianza del passato. Il primo capitolo erudisce il lettore sugli avvenimenti che hanno caratterizzato la guerra bianca in alta Val Camonica (Bs), lungo le catene montuose dell’Ortles – Cevedale e dell’Adamello – Presanella. Si passa all’analisi degli elementi architettonici costruttivi che hanno caratterizzato questa zona durante la guerra. Troviamo, così, un paragrafo dedicato alle strade, alle mulattiere, ai sentieri di arroccamento e alla segnaletica militare, con l’ausilio di tante foto che illustrano gli elementi urbanistici più interessanti e ancora esistenti. Il paragrafo successivo analizza le baracche, i ricoveri, i depositi e i villaggi d’alta quota, quasi tutti costruititi in fretta da entrambi i contendenti per mettere al riparo uomini, animali e mezzi. Il testo prosegue con le fortificazioni di montagna, prendendo in considerazione prima le trincee, poi i camminamenti, le postazioni di artiglieria, quelle per le mitragliatrici e i forti. Il terzo capitolo si occupa dell’organizzazione difensiva: le teleferiche, le artiglierie, i proiettori e i posti di guardia. Nel quarto capitolo ammiriamo l’opera di ristrutturazione intrapresa dai volontari del museo, con l’ausilio degli alpini, di alcuni camminamenti e trincee. Nell’ultimo capitolo, l’autore parla del famoso trekking della pace, un sentiero che da Livigno (So) si estende fino al Tonale (So) per circa un centinaio di chilometri.