Non lo ha certo confessato alla vigilia di un secondo giorno di gara che si presentava delicatissimo, ma il direttore tecnico della nazionale in questo exploit di Tammaro Cassandro confidava con convinzione. “Tammaro è un tiratore che in molte altre occasioni ha dimostrato di essere molto forte, pertanto mi aspettavo una reazione energica. Sappiamo anche bene che i tiratori forti sanno fare grosse rimonte e questa impresa quasi impossibile che Tammaro ha reso invece possibile dimostra ancora una volta il grande valore di questo atleta". Cassandro, come ogni vero campione, non si lascia però appagare dalla bella impresa della fase di qualificazione e spalma sapientemente la sua ritrovata energia nella finale che lo oppone (con il dorsale numero 5) ad alcuni nomi blasonati: innanzitutto gli olimpionici Vincent Hancock e Mikola Milchev e poi l’australiano Paul Adams, il cileno Jorge Atalah e l’altro americano Frank Thompson. Un “no target” (la definizione che viene data a un bersaglio che non parte o che parte con modalità e tempi non regolamentari) alla primissima coppia di piattelli della finale sembra subito congiurare per far smarrire a Tammaro la magica concentrazione conquistata, ma il capuano evita accuratamente la minaccia e infatti, dopo dieci piattelli di finale, è nel terzetto a punteggio pieno con sua maestà Vincent Hancock (due titoli olimpici e due titoli iridati) e con Paul Adams. A
lla settima doppia Cassandro non aggancia il Pull, ma l’azzurro neutralizza subito il passaggio a vuoto riprendendo a macinare piattelli. Al primo step eliminatorio dei 20 bersagli esce di scena Jorge Atalah mentre ai 30 bersagli è Frank Thompson a lasciare il campo. A metà finale domina incontrastato Vincent Hancock con il suo stellare 30/30, ma sia Tammaro Cassandro che l’australiano Adams tallonano l’americano a 29. All’intertempo dei 40 bersagli si arrende Mikola Milchev, l’oro di Sydney 2000, e Tammaro, con 39 centri come Adams immediatamente alle spalle dell’infallibile Hancock, è sicuramente sul podio di Guadalajara.
Alla ventiquattresima doppia il fenomeno statunitense si salva in corner: un “no target” dichiarato con un po’ di esitazione gli evita infatti lo “zero”. Ma l’errore è in agguato anche per Vincent Hancock. E infatti al turno successivo l’americano non intercetta il Mark in quarta pedana. Ai 50 bersagli Hancock, Adams e Cassandro sono dunque tutti a 49, ma è l’azzurro, che ha il dorsale numero 5 (da regolamento, a parità di punteggio, è il numero del dorsale che decreta l’eliminazione), a dover lasciare il palcoscenico messicano tra i meritati applausi della tribuna del Club cinegetico Jalisciense. Da parte loro, Hancock e Adams proseguono misurandosi a suon di record. Sono in parità con 59/60 al termine dei “tempi regolamentari” e soltanto allo shoot-off il pluriolimpionico statunitense metterà il proprio sigillo sulla World cup di Guadalajara superando l’avversario di Brisbane per 6 a 5.
RISULTATI
Skeet maschile: 1. Vincent Hancock (Usa) 123/125 + 59/60 + 6 – 2. Paul Adams (Australia) 121 + 59 + 5 – 3. Tammaro Cassandro (Italia) 120 + 49/50 – 23. Marco Sablone (Italia) 113 – 27. Luigi Lodde (Italia) 112
