Nella foto sotto e da sinistra a destra: 5,56×45, una munizione sperimentale derivata dal .25 Winchester usata per confronto nel programma Saw, 6×45 Saw con bossolo in acciaio laccato, 6×50 Saw con bossolo in alluminio.
Negli anni ’70 l’Us Army percepì la necessità di una mitragliatrice leggera per la squadra ma il calibro 7,62×51 Nato, venne considerato troppo potente per essere impiegato in una piattaforma necessariamente leggera. Anche il 5,56×45 recentemente adottato, incominciava a dimostrare alcuni limiti generali (pericolosi): si pensò dunque di studiare una nuova munizione che avesse una gittata effettiva di 800 metri e fosse più leggera del 7.62 Nato. Gli studi porteranno alla realizzazione della munizione nota come 6mm Saw (da Squad automatic weapon) o 6×45 sviluppata dal Frankford arsenal dell’Us Army.
Adottava palla da 105 grani (contro i 55 grani del 5,56×45 M193) con una V° di 770 metri/secondo ed energia di 2,017 Joule ed il proiettile più pesante ed allungato, dimostrò ottime caratteristiche sia di precisione che di gittata. A quel punto e visto le migliori caratteristiche generali rispetto al 5,56×45, si ipotizzarono altre due opzioni: che potesse sostituire il 5,56×45 anche nei fucili d’assalto e che potesse diventare una munizione “unificata” andando a sostituire il 7,62 Nato in alcune sue applicazioni. Per rendere la cartuccia ancora più leggera si sperimentarono anche i bossoli in alluminio ma, risultò opportuno modificare il bossolo sino ad una lunghezza di 50 millimetri. Non dimentichiamo che il programma cercava una Saw ossia, una mitragliatrice leggera di squadra: vennero pertanto sottoposte alcune Saw sperimentali camerate inizialmente nel 6×45 Saw e presentate da diverse aziende. Se da un lato l’alimentazione a nastro non rappresentava un problema per la lunghezza complessiva della nuova munizione (che era più lunga del 5,56×45), questa lunghezza creava un problema viceversa nell’utilizzo dei caricatori che al momento, non esistevano. L’eventuale adozione del 6×45 Saw negli Ar poi … necessitava per forza l’abbandono degli M16 in 5,56×45 e l’introduzione di un nuovo fucile d’assalto strutturato per ospitare la nuova munizione. L’Us Army non se la sentì di fare questa scelta e di conseguenza, venne fatto anche presente che adottare comunque un terzo calibro … sarebbe stato all’epoca inopportuno. Si era poi arrivati alla metà degli anni 70 e si paventava l’entrata in servizio, per risolvere alcuni limiti del 5,56×45 M193 di una nuova “magica” versione di questo calibro: la M855 derivata dalla Ss 109. Come sappiamo, l’Us Army adotterà la versione M855 (62 grani) del 5,56 e le Lmg Fn Mnimi (ribattezzate M249 Saw) in questo calibro, nei primi anni ’80.
Cosa sarebbe cambiato: l’Us Army (e anche la Nato) avrebbe avuto una munizione migliore rispetto il 5,56×45 già nei primi anni ’80 e poteva comunque, mantenere tranquillamente il 7,62 Nato e restare nella soluzione a due calibri. Non solo, la 6×45 Saw avrebbe potuto beneficiare tranquillamente di enne aggiornamenti nella configurazione di palla come accaduto per il 5,56×45, avere bossoli oggi “compositi” con fondello in alluminio e corpo in polimeri. Quasi 40 anni dopo infatti, stanno ancora cercando una nuova munizione per gli Ar eventualmente, unificata. In estrema sintesi, oggi l’Us Army non sarebbe così alla ricerca disperata dell’overmatch per i propri fucili d’assalto.
L’Xm8 nasce da un altro programma, seguente il fallimento dell’Acr: l’Xm 29 Oicw – Objective individual combat weapon, futuribile arma bi-calibro della Alliant Techsystem (5,56×45 e sofisticato lanciagranate integrato calibro 25 millimetri) dove la parte inerente il fucile in 5,56×45, era a cura della Heckler & Koch. Durante le sperimentazioni, i militari americani notarono che la componente in 5,56×45 dell’Oicw, a parer loro, offriva parecchi miglioramenti rispetto gli M16-M4. Quando si bloccò lo sviluppo dell’Oicw, l’Us Army decise di sviluppare comunque e come appendice Oicw-1, l’arma della Heckler & Koch in 5,56×45 con il nome di progetto Xm8 e, visti i più che soddisfacenti risultati nelle prove dell’Xm8, speranzosa di andare a sostituire i propri M16-M4. Non avevano però fatto i conti con la burocrazia militare e soprattutto con le procedure: alcuni concorrenti eccepirono che se si andava a sostituire gli M16-M4, era obbligatorio una gara aperta a tutti. Il risultato fu che l’Us Army decise di cancellare l’XM8 nel 2005. Il sistema Xm8 prevedeva una piattaforma meccanicamente derivata dall’Hk G-36, modulare e multi configurabile, dalla configurazione carbine con canna da 12 pollici a Pdw con canna da 9 pollici, versioni da tiratore scelto e Lmg con canna da 20 pollici. L’Xm8 inoltre, era dotato di ottica red dot (con ingrandimento nelle versioni con canna da 20 pollici) integrata da puntatori laser visbile/Ir.
Cosa sarebbe cambiato: l’Us Army avrebbe avuto già nel 2005 un sistema d’arma che copriva diverse esigenze: oggi infatti Us Army è ancora alla ricerca di un futuro Ar come di una Lmg (programma Ngsar attualmente emendato e con nuova denominazione …), come il Socom di una Pdw. Se notiamo poi, gli M16/M4 hanno visto successivamente l’implementazione delle ottiche red dot come dei puntatori laser: nel caso di adozione dell’XM8, probabilmente, avrebbero risparmiato anche sulle successive implementazioni.
L’Us Army nel tempo, tentò varie volte di trovare una nuova Hmg (mitragliatrice pesante) atta a sostituire le Browning M2 Hb calibro 12,7×99: tutti programmi che verranno poi puntualmente annullati, ma vediamo quello che forse, era più innovativo.
Nei primi anni ’80 l’Us Army Aaradcom (Armament research and development command) iniziò lo studio per una nuova arma definita Gphmg o General purpose heavy machine gun in calibro 20×102 millimetri. L’arma in sviluppo passò alla storia come “Dover devil” (nella foto sotto) dato che venne sviluppa a Dover, nel New Jersey. Non è chiaro quando si decise di sviluppare anche una versione in 12,7×99 della Dover devil. Tra le novità vi erano alimentazione a nastro duplice e selezionabile: all’epoca si pensava infatti di utilizzare separatamente munizioni a palla (Ball) da quelle Ap (Armor piercing) tipo Slap. La struttura dell’arma e per renderla più leggera, era rivoluzionaria: si abbandonavano gli scatolati d’acciaio in favore di strutture tubolari e modulari, composta da sotto-assiemi facilmente assemblabili sul campo. Funzionava a sottrazione di gas ed aveva canna facilmente sostituibile ma soprattutto, era molto più economica di una M2 e pesava appena 25 chilogrammi: ben 13 in meno rispetto la M2. Naturalmente il programma venne annullato.
Alcuni tecnici che parteciparono la programma però, trasferirono le idee presso la Cis di Singapore (oggi St Kinetics) che diede vita alla Stk 50Mg 12,7×99, con caratteristiche identiche a quelle della Dover Devil: tuttora in servizio.
Cosa sarebbe cambiato: l’Us Army, ad oggi, non ha programmi per sostituire la Browning M2 Hb che nel frattempo, si appresta a festeggiare il suo 85° compleanno (e 80 anni più o meno, di servizio nelle forze armate americane …). Avrebbe potuto avere in servizio una Hmg molto più leggera e quindi, più facilmente dispiegabile, più economica e quindi acquistabile in numeri maggiori, con cambio rapido della canna e doppia alimentazione, tenendo conto poi che nel frattempo con nuovi materiali e tecnologie, avrebbe potuto evolversi ulteriormente e sopportare meglio il peso di Nvd e Fcs oggi in distribuzione sulle Hmg. L’Us Army inoltre, avrebbe avuto una arma almeno a livello pari contro le Nsv/Kord russe calibro 12,7×108, molto più leggere, economiche e ubique nei teatri di guerra.