Poteva essere un massacro come a Parkland. Invece, in una scuola del Maryland, l'intervento tempestivo di personale armato ha contenuto immediatamente l'emergenza
La proposta del presidente Donald Trump dopo la strage nella scuola di Parkland, in Florida, di armare gli insegnanti o, comunque, il personale scolastico, è stata accolta con derisione dagli anti-armi. Però, sta di fatto che si è (drammaticamente) avuta la prima conferma “pratica” della sua validità. Il 17enne Austin Rollins, infatti, ieri è entrato armato nella sua scuola, il liceo di Great Mills, in Maryland, e ha fatto fuoco contro una compagna di scuola (ferendola gravemente) e un compagno (ferito ma non gravemente), ma prima che potesse uccidere altri studenti è stato affrontato da un assistente scolastico (e vicesceriffo) armato, che lo ha messo fuori combattimento. Il giovane è poi spirato all’ospedale.
La proposta di Trump prevede che almeno un quinto del personale scolastico sia dotato di armi (occultamente) e addestramento al tiro, al fine di poter reagire nei confronti di pazzi squilibrati che possano aprire il fuoco all’interno dell’istituto scolastico, con maggiore tempestività rispetto alle forze dell’ordine. Tanto più considerando che in occasione della strage di Parkland, il vicesceriffo intervenuto per primo sul fatto non aveva voluto entrare nella struttura mentre Nikolas Cruz eseguiva il suo crudele massacro.