L'Auda (Associazione utilizzatori delle armi) ha inviato una lettera al Banco di prova, nella quale chiede spiegazioni per le sconcertanti dichiarazioni dei giorni scorsi
L’Auda (Associazione utilizzatori delle armi) ha inviato al Banco di prova una lettera in risposta alle sconcertanti affermazioni dei giorni scorsi del direttore Antonio Girlando, in relazione alla capacità del caricatore delle armi demilitarizzate sportive. Dopo aver correttamente eccepito che la circolare sulla demilitarizzazione del 2002 non prevede alcun limite alla capacità del caricatore delle armi demilitarizzate e che il decreto legislativo 121 del 2013 prevede per le armi sportive una capacità superiore, senza fare differenza tra demilitarizzate e non, l’Auda conclude affermando che “non sembra dunque sussistere alcun motivo, men che meno disposizioni legislative impeditive, contro l’utilizzo di caricatori di capacità superiore a 5 colpi nelle armi suddette (demilitarizzate per uso sportivo). Alla data odierna il regolamento Fitds non distingue demilitarizzate da non demilitarizzate e il limite è 29 colpi. Unico onere: il detentore dovrà denunciare il possesso dei suddetti caricatori, come già avviene in tutti gli altri casi di armi da fuoco con caricatori ad alta capacità. Di ciò si era accortamente avveduto l’organo in indirizzo (il Banco di prova, ndr) dandone atto nella scheda di classificazione della carabina Zastava arms modello M70B1 n. 15-00039ds2 (limite di 29 colpi nel caricatore). Peccato che a distanza di un giorno la scheda sia stata modificata, inserendo il limite di 5 colpi, a nostro avviso non pertinente, data la classificazione a uso sportivo”.
Il comunicato si conclude con la richiesta di Auda (Associazione utilizzatori delle armi) di “ricevere ulteriori chiarimenti, visto che l’operato originario era quello corretto e aderente al dettato normativo, mentre quello successivo sembra non trovare alcun fondamento normativo”.
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