Il presidente della Uits scrive una lettera alle sezioni, nella quale ricostruisce quanto accaduto negli ultimi mesi e ufficializza la lettera di protesta alle massime cariche dello Stato
Ernfried Obrist passa al contrattacco: il presidente della Uits (rieletto per il quarto mandato nell’ottobre scorso, ma il cui incarico non è mai stato ratificato dalla presidenza della Repubblica) dopo mesi di esposti, denunce, sospetti, ha deciso di scrivere una lettera alle massime autorità dello Stato, primo tra tutti il presidente della Repubblica Mattarella (ma anche al presidente del consiglio, al ministro della Difesa e al presidente del Coni), a cui spetta l’emanazione del decreto di nomina del presidente Uits, come lo stesso Obrist sottolinea nella lettera spedita anche a tutti i presidenti di Tsn: «Il procedimento di ratifica si svolge con le modalità indicate dalla legge di riordino del 2011: il consiglio direttivo viene nominato con una delibera del ministro della Difesa e il presidente viene nominato con un decreto del presidente della Repubblica».
Dalla lettera spedita da Obrist il 13 settembre si evince come la situazione si sia incancrenita e come questa condizione di stallo, che mai in passato si era verificata, stia creando notevoli limitazioni operative all’Unione. Ma dopo gli esposti e le richieste di accesso agli atti, si è arrivati anche alle lettere anonime: «Pochi giorni fa», scrive Obrist nella sua lettera, «ho ricevuto una lettera anonima contenente un documento a firma di un funzionario degli uffici della presidenza della Repubblica che vuole che si applichi la legge numero 14/1978 alla Uits, fornendo una spiegazione in contrasto con la legge, perché la legge 14/1978 non si applica ai procedimenti elettivi. Anche varie sentenze del consiglio di Stato danno ragione alla Uits».
Oltre alle pronunce del tribunale amministrativo di secondo grado, Obrist cita anche i pareri degli avvocati, tra i quali Ugo Ruffolo, noto appassionato di armi, a cui lui stesso si è rivolto.
«È sotto gli occhi di tutti», continua Obrist, «che tale legge non è mai stata applicata agli enti pubblici sportivi il cui presidente viene eletto: al Coni, dove Gianni Petrucci ha svolto quattro mandati; all’Aci, il cui presidente può essere riconfermato senza limiti; all’aeroclub d’Italia e alla stessa Uits per espressa previsione dell’articolo 18 della legge 91/1981 che esclude l’applicazione dei limiti di mandato contenuta nella legge 70/1975».
Obrist lancia anche una sfida a coloro che si stanno adoperando affinché non si arrivi alla ratifica da parte del presidente della Repubblica definendoli "neppure quei due (i soliti due), hanno impugnato gli atti dinnanzi alla magistratura, sebbene fosse in loro pieno diritto e abbiano avuto tutto il tempo per farlo".
Una stilettata Obrist la riserva anche a Valerio Adorni, vice presidente del Tsn di Parma, avversario storico del presidente Obrist: «Il parere della Difesa che ho spedito e che ho avuto in data 8 agosto 2017 grazie alla richiesta di accesso agli atti, conferma che tutto è stato fatto secondo le regole di legge e di statuto e nonostante l’esposto del signor Adorni, il ministro della Difesa ha confermato la bontà del procedimento elettorale e chiesto la ratifica del presidente».
Una cosa ci sentiamo di dire: sugli organi preposti dalla legge alla ratifica del presidente e del consiglio direttivo della Uits pesa la responsabilità di tenere l’ente in un limbo che penalizza soprattutto gli sportivi e i presidenti di Tsn. Una decisione va presa, immediatamente: è assurdo che a quasi un anno dalle elezioni del 2016 nessuno si assuma la responsabilità di dire quello che la legge gli impone. Se le procedure attivate prima, durante e dopo le elezioni sono state rispettose delle norme vigenti e dello statuto, Ernfried Obrist e il consiglio direttivo hanno pieno diritto a lavorare nella legalità, Diversamente, si proceda a rendere pubblica la non ratifica del risultato elettorale, dandone spiegazione, e indicendo nel più breve tempo possibile nuove elezioni.