Negli ultimi tempi, indiscrezioni, speculazioni ma anche qualche richiesta e dichiarazione ufficiale, testimoniano il rinnovato interesse dell’Us army per nuovi calibri che, andrebbero a sostituire in un futuro più o meno prossimo i due principali calibri attualmente in dotazione alla Nato…e la questione di conseguenza, ci potrebbe interessare in maniera molto diretta.
Innanzitutto bisogna, al momento, suddividere due differenti esigenze e gli enti interessati.
Us army: munizione intermedia
E’ da tempo in atto presso l’Us army una sorta di “discussione interna” sulla necessità di sostituire il 5,56×45 e di conseguenza, anche gli M16/M4: il dibattito è molto acceso e conta sia sostenitori che detrattori sull’argomento. A seguito delle testimonianze di alcuni generali di fronte alla Commissione difesa del Senato americano che, ammettevano e denunciavano (dopo decenni di insabbiamenti o addirittura cover up da parte dell’Us army …) l’esistenza di un “overmatch” delle forze opponenti, l’incapacità del munizionamento 5,56×45 sebbene “ammodernato con la versione M855A1, di perforare le moderne protezioni balistiche, la necessità improrogabile di considerare un assault rifle più moderno… il dibattito è diventato pubblico e, ha scaldato gli animi.
Alcuni ufficiali dell’Us army hanno affermato che sin dal 2014, sono in corso delle sperimentazioni comprendenti almeno 6 cartucce differenti tramite l’Usamu – Us army marksmanship unit e tra queste: .260 Remington, 6,5 Creedmoor e .264 Usa (6.5×48) come anche calibri intermedi “non commerciali” e munizioni “cased telescoped”.
Con calma….260 Remington e 6,5 Creedmoor non sono propriamente calibri “intermedi” ma, interesserebbero in una prospettiva futura (non prioritaria al momento, per l’Us army) per una eventuale sostituzione del 7,62 Nato. Il nuovo .264 Usa (6,5×48) invece, dimensionalmente “intermedio” tra 5,56 e 7,62 sarebbe la base di studio e sperimentazione per sostituire il 5,56×45. Tra gli altri calibri indicati come “non commerciali”, gli indiziati potrebbero essere il 6,5×46 e 7×46 Uiac (Universal intermediate assault cartridge) sviluppate da Chris Murray che è colui che insieme ad altri, sviluppò il 6,8 Spc. Breve parentesi sulla genesi e successiva “non adozione” ufficiale di questo interessante calibro: sviluppato da militari americani per migliorare le caratteristiche balistiche del 5,56×45, questi, si “imposero” per massimizzare le potenzialità di una eventuale adozione attraverso l’economicità di conversione, di costringerlo dimensionalmente ad essere simile come Oal al 5,56×45, per poter essere impiegato negli M16/M4 e senza dover cambiare i caricatori. Il 6,8 Spc si dimostrò non solo balisticamente superiore al 5,56×45 ma anche al 7,62×39. I tempi per il 6,8 Spc, da una parte, non erano ancora maturi e dall’altra, considerando oggi di voler addirittura sostituire il 7,62 Nato in certi ruoli (per poter avere nuovamente l’overmatch dalla propria parte…) il futuro nuovo calibro intermedio dovrà avere per forza dimensioni maggiori del 5,56×45 e di conseguenza, si necessita una nuova piattaforma per impiegarlo e questa concomitanza, favorirebbe appunto l’adozione di un nuovo assault rifle.
Torniamo al .264 Usa: è indubbiamente ispirato al 6,5×47 Lapua che come sappiamo, essendo stato concepito per le competizioni a 1.000 yard, è molto preciso e con tiro molto più teso di un 7,62 Nato. Il .264 Usa non è però un clone del 6,5×47: ha infatti un angolo di spalla inferiore e, pare, sia stato concepito da subito per impiegare cartucce “ibride” polimeri/metalli. Poco o nulla sappiamo invece delle sperimentazioni e prestazioni degli eventuali calibri 6,5 e 7 Uiac mentre, riguardo l’accenno alle cartucce “cased telescoped”, ci si riferisce alle munizioni telescopiche e polimeriche da tempo in sperimentazione (vedere news di Armi e Tiro del 12 Maggio 2016: Il 6,5 telescopico).
Previsioni sul futuro? Vista la concreta serie di “indizi” e non ultimo…la richiesta per un fucile “ad interim” in 7,62×51 come stop gap per l’overmatch che… essendo appunto “ad interim” lascia supporre che arriverà poi la “soluzione” al problema, ci sono buone probabilità di una svolta a riguardo.
Dopo alcuni decenni e dopo diversi programmi annullati, l’Us army alla fine…ha cambiato la pistola d’ordinanza? Si. E non si trattava certo di una priorità assoluta per i soldati americani.
Socom: nuovi calibri per lo sniping
Più strana e “variegata” la ricerca di nuovi calibri per il Socom. Stranamente, dopo aver scelto il Remington Msr (7,62×51, .300 Winchester magnum e .338 Lapua magnum) come vincitore del concorso Psr – Precision sniper rifle, il 6 Aprile di questo anno il Socom pubblica una richiesta (non vincolante e non è detto che porti poi ad un concorso…) per un Asr – Advanced sniper rifle cambiando due calibri su tre, rispetto quelli precedentemente selezionati: il .300 Norma magnum in sostituzione del .300 Winchester magnum e il .338 Norma Magnum al posto del .338 Lapua magnum. Un fatto perlomeno…bizzarro.
Se prima abbiamo parlato di fucili sniper bolt action (Spr e Asr), più recentemente il Socom anche se non in maniera ufficiale, ha espresso interesse per le munizioni .260 Remington e 6,5 creedmoor da impiegarsi nei propri sniper semiauto come anche, in alcuni bolt action. Seppur nelle fasi preliminari di sperimentazione, questi calibri “commerciali” hanno dimostrato di essere supersonici a distanze maggiori rispetto il 7,62×51 e di essere anche, meno sensibili al vento laterale: altrettanto interesse poi, per bossoli con costruzione ibrida o polimerica per i due calibri in questione, in modo da renderli leggeri quasi come i 5,56×45 con bossolo tradizionale.
Il 5,56 ed il 7,62 Nato hanno forse i giorni contati? Giorni forse no…ma parlando più prudentemente di pochi anni, probabilmente, si.