Gli oltre 20 mila cacciatori liguri possono tornare a caccia, dopo lo stop del consiglio di Stato, grazie al “calendario venatorio transitorio” deliberato ieri dalla giunta regionale su proposta dell’assessore all’Ambiente Renata Briano (nella foto). Sarà possibile andare a caccia da oggi, domenica 20 ottobre. «Si tratta di un atto non solo in linea con i pronunciamenti del Tar Liguria e non in contrasto con i pareri Ispra», ha spiegato Briano, «ma nel quale abbiamo anche fatto nostre alcune considerazioni delle associazioni che avevano presentato il ricorso (Wwf, Lac e Vas, ndr)». I giorni di caccia sono sempre tre alla stanziale e cinque alla migratoria. «Le novità», ha sottolineato ancora l’assessore, «sono essenzialmente tre: abbiamo tolto dalle specie cacciabili il porciglione; si è provveduto a vietare il piombo nella caccia di selezione agli ungulati (dunque nella battute al cinghiale si può continuare a usare il piombo, ndr) e anche per le specie cacciate in tutte le zone umide della regione. Con questo provvedimento, la giunta va dunque a colmare un vuoto normativo adottando un calendario transitorio fino al pronunciamento del Consiglio di Stato, il 26 novembre». Il calendario venatorio 2013-'14 elaborato dalla regione sarebbe comunque conforme a tutte le normative e assolutamente rispettoso dell’ambiente e della fauna.
Soddisfazione è stata espressa dai consiglieri Francesco Bruzzone (Lega Nord), ed Ezio Chiesa (Gruppo Misto): «Esprimo grande soddisfazione per quanto ottenuto e ringrazio il collega consigliere regionale Maurizio Torterolo per l’impegno profuso al fine di raggiungere questo importante risultato», ha commentato in particolare Bruzzone, che nei giorni scorsi aveva occupato l’aula del consiglio regionale in segno di protesta.
Chiesa ha spiegato che «se la Regione non interveniva subito, oltre il disagio subìto dai cacciatori che hanno pagato regolarmente il tesserino bisognava mettere in conto i danni provocati dai cinghiali, che avrebbero proseguito l’opera di distruzione dei campi e muretti a secco».
Bene, senz'altro, per i cacciatori. La domanda è: a quale prezzo? Fino a quando si dovranno subire considerazioni senza senso e accettare mediazioni in cui i cacciatori rinunciano sempre a qualcosa in cambio di niente? La questione piombo nella caccia di selezione è altamente significativa.