Scandalosa offensiva anticaccia

Fantasiose considerazioni sociologiche e corsi di disobbedienza civile contro la caccia. Ecco le nuove strategie degli animalisti a senso unico. Possibile che nessuno intervenga?

L’Aidaa, Associazione italiana difesa animali ed ambiente, organizza da settembre a Novara la prima edizione del corso di disobbedienza civile contro la caccia: «Sarà un ciclo di formazione multimediale», spiega il presidente Lorenzo Croce, «che abbinerà lezioni teoriche con dispense fatte circolare capillarmente via posta elettronica potenziate con uscite pratiche sul terreno». A quanto si apprende, il corso prevede lezioni su forme di disobbedienza civile, nonviolenta, di occupazione passiva dei boschi e dei territori di caccia. Ma spiega ancora Croce: «Lo scopo principale è quello di dissuadere i cacciatori dal continuare l’attività venatoria nelle forme previste dalla legge». Be' fa ridere e anche rattristare per il paradosso o, meglio, l'ipocrisia delle affermazioni che sfiorano la denuncia penale… 

Comunque sembra che in poche ore dall’apertura delle iscrizioni (all’indirizzo sportelloanimali@libero.it) si siano già registrare 80 iscrizioni da ogni parte della penisola. D'altra parte la madre dei cretini è sempre incinta!
Caustico e centratissimo il commento di Alessandro Bellan, presidente provinciale di Federcaccia: «Non c’è limite all’utilizzo distorto dell’intelligenza umana. Gli organizzatori del corso e i frequentatori potrebbero dedicarsi al sociale aiutando gli anziani in difficoltà o facendo lavori davvero indispensabili per la società invece di correre appresso ai cacciatori che le tasse le pagano, seguono corsi veri di perfezionamento e rispettano la normativa vigente sebbene frastagliata da ricorsi e carte bollate».  
A Grosseto, invece, la Lega antivivisezione giudica "segno della disperazione e della crisi e riflette il drastico calo di consensi della caccia" le campagne di tesseramento delle associazioni venatorie. «Federcaccia rappresenta cani da caccia in forma e felici», ha dichiarato Giacomo Bottinelli, responsabile Lav Grosseto (lav.grosseto@lav.it), «dimenticando di sottolineare quanti di questi vengano sbranati dai cinghiali o colpiti dai proiettili, per non parlare di quelli detenuti in canili fatiscenti o uccisi e abbandonati perché non idonei. Arcicaccia esce invece sui giornali rappresentandosi con una bella ragazza bionda quando in Toscana la stragrande maggioranza dei cacciatori sono uomini ultracinquantenni». 
«La frase che accompagna la campagna pubblicitaria di Arcicaccia parla di una cultura animalista che non considera che anche gli animali fatti a pezzi sui banchi del supermercato sono esseri viventi», prosegue Bottinelli, «e proprio qui si vede il grande segno della crisi: la Lav come si sa promuove da sempre la scelta vegana e combatte ogni sfruttamento e uccisione degli animali a scopo alimentare. Ciò non toglie che la caccia sia ugualmente un orrore e bene faranno tutti coloro che, anche non riuscendo a compiere adesso una scelta vegana, la combatteranno. I cacciatori rilevano un drastico calo di numero ogni anno e investono dunque in una poco calibrata promozione che non fa altro che smascherarne quella che è davvero la falsa coscienza, a differenza di chi rifiuta che gente armata di fucile si aggiri per le campagne in una guerra unilaterale contro animali indifesi che non di rado miete vittime umane».
Naturalmente si tratta delle solite strategie di delegittimazione della caccia e dei cacciatori, infarcite di grossolane maldicenze. La caccia sarà in decremento, sarà praticata in maggioranza da ultracinquantenni, ma è un dato di fatto che per fortuna giovani e donne si avvicinano interessati proprio per il tipo di attività umana immersa in una natura che viene vissuta e aiutata, non certo come fanno sedicenti ambientalisti e animalisti (che in ogni caso e per fortuna non sono solo quelli della Lav). E, poi, tale attività venatoria è legittima, ampiamente regolamentata, produce ricchezza e denaro con le tasse pagate dai cacciatori, nonché miglioramenti dell'ambiente e della fauna stessa.