Il presidente dell’Associazione per la difesa e promozione della cultura rurale sottolinea la matrice ideologica dei divieti di caccia mascherati con la lotta all’emergenza Covid
Sergio Berlato, presidente dell’Associazione per la difesa e promozione della cultura rurale, ha diffuso un comunicato nel quale intende “esprimere solidarietà e vicinanza alle tante persone colpite dal Covid-19, alle loro famiglie e alle famiglie di coloro che non ce l’hanno fatta. Desidero esprimere solidarietà e vicinanza anche al popolo delle Partite Iva, ai tanti imprenditori, commercianti, ristoratori, baristi, a coloro che esercitano attività di pubblica utilità e che si sono visti costretti a mettere a dura prova le loro capacità di resistenza. Desidero anche esprimere solidarietà e vicinanza a tutti coloro che sono stati privati delle loro libertà individuali a causa o con il pretesto dell’emergenza sanitaria. Tra questi desidero esprimere solidarietà e vicinanza ai tantissimi cittadini che potrebbero essere messi nelle condizioni di esercitare le loro attività all’aria aperta, nel pieno rispetto del distanziamento sociale, ma che per motivi ideologici vengono privati di questo diritto. Tra questi ci sono i cacciatori, i quali, dopo aver pagato ingenti tasse di concessione governativa e regionale, potrebbero essere messi nelle condizioni di esercitare nel rispetto delle normative vigenti e nel rispetto del distanziamento sociale le loro attività. Anche costoro sono stati privati di questo diritto. Tutto questo è per noi inconcepibile. Alzeremo sempre di più la nostra voce per indurre il Governo a correggere queste storture e fare in modo da eliminare queste inutili ed insensate privazioni”.