Il capo della polizia, Antonio Manganelli, ha firmato un’intesa con l’ambasciatore di San Marino, Daniela Rotondaro, in merito alle procedure per i trasferimenti di armi da e verso la Repubblica del Titano. Come è noto, infatti, dopo anni di pacifica applicazione anche in campo armiero dei trattati internazionali di libera circolazione delle merci tra Italia e San Marino, improvvisamente la Repubblica italiana aveva preteso di considerare "Stato estero" San Marino e, quindi, di obbligare i cittadini italiani che volessero acquistare armi a San Marino di richiedere la licenza di importazione.
Il nuovo accordo, invece, dovrebbe consentire una procedura più semplificata, che si avvicina a quanto previsto negli anni precedenti, in cui i Porto d’armi italiani erano considerati validi per l’acquisto a San Marino, e viceversa.
L'accordo prevede, in particolare, che, nel caso in cui un cittadino italiano o un residente o domiciliato in Italia intenda acquistare armi, munizioni e materiali esplodenti a San Marino, potrà ottenere il nulla osta all'acquisto, solo al termine degli accertamenti che la Gendarmeria avrà svolto anche presso l'Autorità di pubblica sicurezza italiana competente per territorio. La stessa prassi verrà seguita dall'Autorità di pubblica sicurezza italiana nel caso in cui un cittadino di San Marino acquisti armi, munizioni e materiale esplodente nel nostro Paese. L'intesa si riferisce a tutte le armi da fuoco, ad eccezione di quelle antiche, nonché alle munizioni, alle polveri da sparo e ad alcune tipologie di artifici pirotecnici.