Certo, così è tutta un’altra cosa. Il Pentagono americano ha deciso di cambiare nome alla missione militare in Iraq, da “Iraqui freedom” al più soft “New dawn” (Nuova alba). Al di là del nome suggestivo, però, la situazione è tutt’altro che tranquilla nel Paese mediorientale, soprattutto in vista del prossimo appuntamento elettorale del 7 marzo, per il rinnovo del Parlamento. Doveva essere l’anno del grande ritiro americano, in realtà il grosso delle truppe non si sposterà di un millimetro e continuerà a presidiare le sei basi permanenti e le altre 13 sottobasi logistiche. L’associazione delle famiglie dei militari ha subito rinfacciato il mancato rispetto delle promesse elettorali del presidente, senza per questo sortire alcun effetto. Resta da dire che il nome “Nuova alba” era già stato utilizzato nel 2004 per la battaglia di Fallujah e, allora, non è che avesse portato proprio tutta questa fortuna…
Cambia il nome della missione, non la quantità di soldati americani in Iraq