La Ue bacchetta le regioni sulla caccia in deroga
La Ue bacchetta alcune regioni italiane sullo strumento della caccia in deroga: “Gli Stati membri devono seguire correttamente le norme per la conservazione delle specie ornitologiche per evitare la perdita di biodiversita”, ha sottolineato il commissario Ue all’ambiente Stavros Dimas, “La normativa Ue sull’ambiente naturale consente alcune deroghe in casi molto limitati, ma queste eccezioni sono autorizzate solo se non esiste una soluzione alternativa e purchè v…
La Ue bacchetta alcune regioni italiane sullo strumento della caccia in deroga:
“Gli Stati membri devono seguire correttamente le norme per la conservazione
delle specie ornitologiche per evitare la perdita di biodiversita”, ha
sottolineato il commissario Ue all’ambiente Stavros Dimas, “La normativa Ue
sull’ambiente naturale consente alcune deroghe in casi molto limitati, ma
queste eccezioni sono autorizzate solo se non esiste una soluzione alternativa
e purchè vengano rispettate condizioni rigide”. Per anni alcune regioni,
secondo Bruxelles, hanno adottato e continuano ad adottare normative e deroghe
che consentono la caccia di uccelli in violazione della direttiva sugli uccelli
selvatici. Si tratta, in particolare, di Abruzzo, Lazio, Lombardia, Emilia
Romagna, Marche, Calabria, Puglia e Toscana. La causa è ora all’esame della
Corte di giustizia europea che deve pronunciarsi. Dopo che la Lombardia ha
approvato una recente normativa nuova che consente la caccia di quattro specie
protette fino al 31 dicembre 2009, la Commissione ha tuttavia deciso di
chiedere alla Corte di ingiungere all’Italia di sospendere immediatamente
l’atto interessato. Le quattro specie in questione sono il fringuello, la
peppola, la pispola e il frosone.
Immediato il commento, congiunto, delle associazioni ambientaliste e
animaliste: ”Iniziativa eccezionale quanto inevitabile, la stagione delle
deroghe è finita. ‘Avevamo chiesto l’intervento urgente di Commissione europea
e Corte di Giustizia verso un atto che calpestava il diritto comunitario e la
Costituzione italiana, e’ così è stato”.