Legge sui richiami vivi in Lombardia
Via libera in Consiglio regionale lombardo, con 37 voti favorevoli e 13 contrari, alla nuova legge che consente l’utilizzo dei richiami vivi per la pratica dell’attività venatoria: scopo del provvedimento è assicurare il rifornimento dei richiami vivi ai cacciatori da appostamento fisso e temporaneo. I richiami vivi, per essere autorizzati, devono provenire da allevamenti in cattività o devono essere precedentemente catturati e inanellati dalle Province, e dalle ste…
Via libera in Consiglio regionale lombardo, con 37 voti favorevoli e 13
contrari, alla nuova legge che consente l’utilizzo dei richiami vivi per la
pratica dell’attività venatoria: scopo del provvedimento è assicurare il
rifornimento dei richiami vivi ai cacciatori da appostamento fisso e
temporaneo. I richiami vivi, per essere autorizzati, devono provenire da
allevamenti in cattività o devono essere precedentemente catturati e inanellati
dalle Province, e dalle stesse distribuite ai cacciatori. Complessivamente
potranno essere utilizzabili a tale scopo esemplari di allodola, di cesena, di
merlo, di bottaccio e di sassello, per un numero complessivo di richiami pari
in Lombardia a 46.833. La parte del leone spetta alla provincia di Brescia con
circa 23 mila esemplari complessivi, seguita da Bergamo con circa 20 mila capi
e Lecco-Sondrio con poco più di 3 mila. In Lombardia esercitano la caccia da
appostamento fisso 14.727 cacciatori mentre quelli che esercitano la caccia da
appostamento temporaneo sono circa 23 mila. Al cacciatore da appostamento fisso
è consentito utilizzare fino a un massimo di 40 richiami di cattura e al
cacciatore da appostamento temporaneo fino a un massimo di 10 richiami.