] L’elenco degli enti inutili contemplato dall’allegato A alla finanziaria comprende: 1. Unione italiana tiro a segno; 2. Unione nazionale ufficiali in congedo d’Italia; 3. Ente per lo sviluppo dell’irrigazione e la trasformazione fondiaria in Puglia, Lucania e Irpinia; 4. Ente irriguo umbro-toscano; 5. Unione accademica nazionale; 6. Fondazione “Il vittoriale degli italiani”; 7. Opera nazionale per i figli degli aviatori; 8. Ente opere laiche palatine pugliesi; 9. Istituto nazionale di beneficenza “Vittorio Emanuele III”; 10. Pio istituto elemosiniere; 11. Comitato per la partecipazione italiana alla stabilizzazione, ricostruzione e sviluppo dei Balcani.
La dirigenza dell’Uits ha provato a puntare la carta del semplice riordino, senza successo: la legge finanziaria 2008, approvata definitivamente e pubblicata sulla Gazzetta ufficiale n. 300 del 28 dicembre 2007 (entrata in vigore il 1° gennaio 2008), ha sancito la fine dell’Unione italiana Tiro a segno, inserita a tutti gli effetti tra gli enti inutili e destinata, quindi, alla soppressione entro 180 giorni. Si apre una fase di grande incertezza: in teoria, le compe…
La dirigenza dell’Uits ha provato a puntare la carta del semplice riordino,
senza successo: la legge finanziaria 2008, approvata definitivamente e
pubblicata sulla Gazzetta ufficiale n. 300 del 28 dicembre 2007 (entrata in
vigore il 1° gennaio 2008), ha sancito la fine dell’Unione italiana Tiro a
segno, inserita a tutti gli effetti tra gli enti inutili e destinata, quindi,
alla soppressione entro 180 giorni. Si apre una fase di grande incertezza: in
teoria, le competenze per il settore sportivo dovrebbero essere trasferite
direttamente in capo al Coni, per gli aspetti istituzionali sarà competente il
ministero della Difesa (ma anche il ministero dell’Interno ha dimostrato un
interesse tutt’altro che casuale). Certo, fa tristezza vedere una importante
federazione del Coni accomunata, quanto a “utilità”, al Pio istituto
elemosiniere o all’Istituto nazionale di beneficenza “Vittorio Emanuele III”.
Di sicuro, l’attuale dirigenza ha dimostrato di aver grandemente sottovalutato
il problema, fin dalla sua nascita: liquidato nel corso dell’ultima estate come
“risolto” con toni trionfalistici, si è invece ripresentato in autunno in tutta
la sua concretezza, sollevando solo dopo il voto del senato una protesta tanto
inutile quanto dal sapore di risveglio tardivo. Oggi, la nomenklatura dell’Uits
tace, e forse è meglio così. Attendiamo di conoscere i loro commenti e le loro
decisioni sull’argomento. Non escludendo le dimissioni dell’intero consiglio.
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