Con l’avvento della retrocarica, le canne non sono più unite permanentemente alla culatta, ma devono potersi “aprire” per inserire le cartucce. Allo stesso modo, la chiusura deve essere sufficientemente solida da sopportare un numero teoricamente infinito di colpi senza consentire l’apertura delle canne sotto sparo. Generalmente, nelle doppiette, nei sovrapposti e in alcuni monocanna le canne sono incernierate alla culatta (detta bascula) pochi centimetri prima dell’estremità posteriore, e si aprono ruotando (basculando) verso il basso. Di conseguenza, la camera di cartuccia ruota verso l’alto, permettendo l’ inserimento delle cartucce. Tra la cerniera e la culatta sono generalmente praticate appendici, dette ramponi, che si inseriscono entro apposite sedi nel piano della bascula. Questi ramponi impediscono che le canne avanzino sotto sparo e che, interrompendo il contatto con la bascula e provochino lo scoppio del bossolo (bloccaggio di tenuta). I ramponi sono generalmente dotati di una tacca, entro la quale si inserisce un tassello longitudinale. Questo impedisce che le canne basculino sotto sparo (bloccaggio di chiusura). I sistemi di bloccaggio sono semplici, duplici, triplici o quadruplici a seconda della potenza del calibro e della finezza dell’esecuzione. Più sono i tasselli di chiusura, più è difficile farli lavorare simultaneamente. Una doppietta, in genere, ha uno o due ramponi. Approssimativamente a metà dello spigolo posteriore degli stessi è ricavato lo scasso entro il quale si inserisce il tassello di bloccaggio. Questo può agire solo sul rampone più vicino alla culatta (chiusura semplice) oppure su entrambi (duplice). Quando lo scasso per i tasselli è praticato nello spigolo posteriore del primo rampone e nello spigolo anteriore di quello più arretrato, si parla di chiusura a “T”. Una terza chiusura, inventata dall’armaiolo Greener è praticata dietro le culatte: tra una canna e l’altra (doppiette) o ai lati della canna superiore (sovrapposto) è presente un’appendice (o due per i sovrapposti, in tal caso si parla di chiusura quadruplice) che si inserisce in appositi scassi praticati nella culatta, ad arma in chiusura. Un perno trasversale scorrevole blocca questa appendice attraversandola o, nel sistema Purdey, passandole sopra, in modo che le canne non possano aprirsi.
I tipi di chiusura utilizzati dalle armi basculanti
Tasselli e ramponi