Federcaccia ai cacciatori: siate prudenti
Il presidente della Federcaccia ha invitato tutti i cacciatori a un comportamento responsabile. «Siate prudenti, per noi la caccia è un piacere. Deve essere un piacere. Non c’è fagiano o starna o lepre che valgano un dispiacere». In occasione dell’apertura della caccia, il presidente della Federazione italiana della caccia, Fausto Prosperini, ha fatto il punto sulla stagione venatoria che sta per cominciare. «Gran parte delle regioni italiane» ha detto « hanno pre…
Il presidente della Federcaccia ha invitato tutti i cacciatori a un
comportamento responsabile. «Siate prudenti, per noi la caccia è un piacere.
Deve essere un piacere. Non c’è fagiano o starna o lepre che valgano un
dispiacere».
In occasione dell’apertura della caccia, il presidente della Federazione
italiana della caccia, Fausto Prosperini, ha fatto il punto sulla stagione
venatoria che sta per cominciare. «Gran parte delle regioni italiane» ha detto
« hanno previsto un’apertura anticipata, grazie alla quale è stato possibile
cacciare specie selvatiche che godono di ottima salute».
«Anche per il futuro si prospettano interessanti novità. L’Unione Europea, i
ricercatori, i tecnici finalmente ci hanno dato ragione. La guida all’
interpretazione della direttiva comunitaria ci offre spunti che contemplano
gran parte delle modifiche da noi da sempre sollecitate». Ma come sta il
patrimonio faunistico in Italia? «Negli ultimi dieci anni», ha proseguito il
Presidente della Federcaccia, «l’impegno dei cacciatori sul territorio ha
portato incrementi faunistici notevoli. Molte specie acquatiche oggetto di
caccia sono aumentate anche dieci volte. Fra cinghiali, cervi, caprioli,
camosci, daini e mufloni abbiamo un patrimonio di ungulati di circa un milione
di capi che tutta l’Europa ci invidia. Si può fare molto di più, soprattutto
per ridare vita all’Appennino, proprio grazie a un impegno congiunto di
cacciatori e agricoltori. Su questo, noi della Federcaccia sfidiamo primi fra
tutti gli ambientalisti a lavorare insieme per raddoppiare in dieci anni il
nostro patrimonio di ungulati».
E la caccia nei parchi? «Noi non abbiamo ma chiesto di praticare la caccia nei
parchi. Sono vere e proprie falsità. Da soli, con risorse proprie, i cacciatori
contribuiscono alla salvaguardia di quasi un terzo di tutta la superficie
protetta in Italia, con risultati in molti casi eccezionali. Vogliamo invece
contribuire insieme agli altri, agricoltori e ambientalisti, tecnici e
amministratori, a una gestione coordinata. Il territorio va gestito secondo
criteri unitari, dentro e fuori dei parchi. Le popolazioni selvatiche non
controllate provocano danni non solo al loro interno ma anche nelle aree
circostanti. Il costo dei parchi sta diventando insostenibile per la comunità.
Per di più, la loro gestione lascia molto spesso a desiderare.
Ma la caccia è un danno o un vantaggio per la nostra economia? «La caccia» ha
proseguito «produce attività per circa seimila miliardi delle vecchie lire. Dà
lavoro a circa sessantamila operatori. Contribuisce alla salvaguardia di oltre
duemilioni di ettari di territorio. Sostiene ogni anno migliaia di fiere e
feste popolari, che costituiscono uno dei pochi legami con le nostre radici e
le nostre tradizioni. Mette a disposizione decine di migliaia di volontari per
il ripristino ambientale e la difesa contro gli incendi. La presenza di tanti
cacciatori nelle campagne costituisce anche un forte elemento di dissuasione
nei confronti di piromani e incendiari. È dimostrato che appena apre la caccia,
gli incendi diminuiscono. La Federcaccia ha quattromila guardie venatorie e
decine di migliaia di volontari, che da sempre si adoperano per la difesa dell’
ambiente e del territorio e nella lotta agli incendi boschivi, che sono una
calamità per il Paese e un grave danno per il patrimonio faunistico e per la
caccia. Anche per questo abbiamo deciso di intensificare la nostra attività in
collaborazione con Cncn, corpo forestale dello Stato e protezione civile, con
la quale abbiamo già sottoscritto un primo protocollo d’intesa. Daremo
visibilità a questa nostra partecipazione», ha affermato Prosperini, «nella
prevenzione e nella segnalazione precoce degli incendi, con un forte presidio
delle nostre guardie e dei nostri volontari. Promuoveremo fra i cacciatori e
fra la gente una maggiore sensibilità sul problema, favorendo la conoscenza
degli strumenti di prevenzione e segnalazione.Grazie alla loro collaborazione
organizzeremo corsi di formazione per migliorare e coordinare la nostra
attività».