L’Agenzia europea per le sostanze chimiche ha pubblicato oggi la proposta sulle restrizioni a livello Ue sull’uso del piombo nelle munizioni e nella pesca
L’Agenzia europea per le sostanze chimiche (Echa) ha pubblicato oggi la propria proposta in merito alle restrizioni da apportare all’impiego del piombo nelle munizioni e nella pesca.
In sostanza, la proposta prevede la messa al bando dei pallini in piombo entro 5 anni, con una deroga per il tiro sportivo solo in condizioni rigorose nelle quali sia minimizzata la dispersione nell’ambiente. Per i proiettili contenenti piombo destinati alle armi a canna rigata, si parla di un periodo di transizione per i grossi calibri di 18 mesi e di 5 anni per i piccoli calibri, con la possibilità di deroghe che consentano l’impiego sportivo in condizioni nelle quali sia minimizzata la dispersione nell’ambiente (con l’impiego, per esempio, di parapalle che consentano la raccolta).
Secondo i promotori, queste restrizioni potrebbero prevenire la dispersione nell’ambiente di circa 1,7 milioni di tonnellate di piombo nei prossimi vent’anni. I portatori di interessi della categoria potranno presentare le proprie controdeduzioni per un periodo di consultazione di sei mesi, che avrà inizio il prossimo 24 marzo. I comitati Echa per la valutazione dei rischi e per l’analisi dell’impatto economico dovranno valutare l’adeguatezza del piano di restrizioni, in funzione anche delle evidenze scientifiche presentate durante le consultazioni, il tutto entro la metà del 2022. In seguito, la Commissione europea con i 27 Stati membri prenderà la decisione sulla base della valutazione fornita dai comitati Echa. “È un’ulteriore inaccettabile forzatura”, ha commentato l’europarlamentare della Lega Marco Dreosto, vice presidente dell’intergruppo sulla Biodiversità, caccia, spazio rurale, “verso la quale l’intergruppo, assieme alla Face, si è già messo all’opera, al fine di inficiare gli esiti di questa nuova, deprecabile proposta, calata dall’alto dall’Agenzia europea con il tacito avvallo della Ce”.
Per leggere il comunicato sul sito Echa (in inglese), CLICCA QUI.