La R Mos Fs combo sancisce l’adeguamento al red dot della Glock G48. La semiautomatica austriaca della serie slim è giunta al terzo stadio evolutivo in breve tempo: presentata in prima battuta con carrello chiaro satinato e senza rail, è stata poi commercializzata con finitura della slitta otturatore nDlc e mini guide al fusto. La Mos è appunto la terza.
Iniziata con le micro compact G42 e G43, la serie slim si è ampliata fino ad annoverare modelli che possono fungere da arma principale per il porto occulto, specie se equipaggiate di collimatore a punto luminoso. Alludo proprio alla semiautomatica oggetto della nostra prova che, impiantata sul “cuore” della G43, rispetto a quest’ultima è cresciuta in lunghezza, altezza e volume di fuoco ma non nello spessore. La larghezza rimane di 22 mm per il carrello e resta sostanzialmente invariata per il fusto, che passa a 28 mm dai 27 mm della apripista. La G48 è una sottile compatta monofilare le cui misure in lunghezza, altezza ed estensione della slitta otturatore sono le stesse della Glock 19, rispettivamente 185, 128 e 174 mm. La canna della G48 misura persino 4 mm in più rispetto alla celeberrima compatta bifilare, 106 mm contro 102 mm. Ciò significa che la G48 esprime gran parte del potenziale balistico delle munizioni, perdendo poco rispetto alle full size. La possibilità di montare il red dot mediante il sistema Modular optic system o Mos, amplia la fascia d’utenza cui la G48 si rivolge.
Puntatore di serie
La Combo libera dall’acquisto e dal montaggio del puntatore, che è installato di serie. È opportuno precisare che per il Mos della G48, così come per la G43X Mos provata sul fascicolo di gennaio, non sono previste piastrine d’adattamento al red dot, che avrebbero determinato la massima libertà di scelta. Il carrello della G48 Mos è conformato direttamente per lo Shield Rmsc (Reflex mini sight compact) ed è ovviamente compatibile con i dispositivi che adottino lo stesso standard d’aggancio. Tale scelta, che a prima vista può apparire limitativa, in realtà orienta l’acquirente verso sistemi di qualità, destinati alle semiautomatiche più piccole per soddisfare le stringenti specifiche dell’uso pratico. Il montaggio basso del dot, senza piastrina, riduce l’ingombro della pistola austriaca. Inoltre, l’assetto in punteria poco differisce in altezza rispetto all’allineamento con la tacca di mira e il mirino. Ulteriore vantaggio è che si possono impiegare in emergenza le mire standard, senza doverle sostituire con elementi di maggiore altezza. Alla compresenza delle mire di serie e del red dot, co-witness per dirla con gli americani, contribuisce il corpo sottilissimo dello Shield. Pertanto, chi decida di sostituire le mire della G48 non è obbligato al cambio ma può farlo, per esempio, per la maggiore robustezza di quelle d’acciaio rispetto alle polimeriche. La lunga denominazione R Mos Fs combo sottintende altre caratteristiche distintive: R sta per rail, ovvero le mini guide al dust cover per la torcia tattica, che amplia la latitudine di impiego; Fs sta per front serration, le alette anteriori di presa del carrello utili al press check, ovvero l’arretramento parziale della slitta otturatore per la verifica del colpo in canna. Le alette anteriori servono pure a scarrellare senza afferrare quelle posteriori, che si trovano vicino al dot. In ogni caso, lo Shield non ha un comando manuale d’accensione né pulsanti di regolazione della luminosità del punto rosso, che altrimenti sarebbero stati esposti a manipolazioni accidentali. L’Rmsc è sempre in funzione e un sensore adegua la lucentezza del dot all’illuminazione del bersaglio. La G48 Mos è commercializzata nella tipica valigetta nera Glock con interno in schiuma, sono inclusi il caricatore di scorta e la bacchetta di pulizia con scovolino, la piastrina di protezione della sede del collimatore, le relative viti di fermo e l’apposita chiave Torx. Il materiale cartaceo è composto dal manuale di istruzioni in italiano e da un foglio in inglese circa il sistema Mos della serie slim. Il corredo dello Shield è consegnato in una piccola scatola nera di plastica lucida: un pieghevole con le istruzioni di montaggio e regolazione del punto d’impatto; due viti aggiuntive di montaggio, più lunghe di quelle necessarie alla Glock; la chiave esagonale per montare lo stesso Rmsc nonché una seconda chiave esagonale per la regolazione in elevazione e derivazione del sistema. Due spessori, sempre in dotazione, sono previsti per l’installazione sulle pistole che necessitino di una più estesa escursione dell’elevazione. Infine, è accluso il Minidial, un dischetto per la taratura di precisione suddiviso in tacche, da applicare alla chiave esagonale. Per ciascuna tacca si ha uno spostamento di 6 mm a 20 metri, alias un quarto di pollice a 20 yard.
Come è fatta
La G48 ha fusto in polimeri, chiusura geometrica a corto rinculo di canna sistema Colt-Browning modificato, percussore lanciato e scatto Safe-action in semi-Doppia azione. Il caricatore contiene 10 colpi. Il fusto in polimeri ospita diversi componenti d’acciaio: il blocchetto d’arresto della canna, alcuni elementi del sistema di scatto, le corte guide a lamina anteriori e posteriori di scorrimento del carrello, la piastrina al dust cover col numero di matricola e altre minuterie. L’impugnatura ambidestra ha l’elsa arcuata che “aggancia” la mano e permette di impugnare alto, la presa alta è favorita pure dallo svaso del ponticello alla connessione col front strap. Il pulsante di sgancio del caricatore è reversibile, l’hold open può essere azionato solo dal lato sinistro, essendo evidentemente stato ritenuto prioritario il contenimento dello spessore dell’arma. Il pacchetto di scatto è lo stesso delle G42 e G43, è stato modificato rispetto alla Gen4 ed è stato ripreso dalle semiautomatiche della Quinta generazione con gli opportuni adattamenti dimensionali. Le migliorie afferiscono sia la fluidità di scorrimento del grilletto sia il peso di sgancio, ritornato all’incirca ai valori della Gen3. Il carrello ha alette doppie di presa, il frontale smussato della slitta otturatore facilita l’inserimento della pistola nella fondina. Il percussore a goccia e la forma trapezoidale della base del blocco automatico al percussore migliorano l’affidabilità nelle peggiori condizioni di impiego. Il blocco al percussore, la sicura automatica al grilletto e quella sempre automatica anticaduta al pacchetto di scatto, che si riattivano dopo ogni sparo, escludono la partenza accidentale del colpo. Esse rendono superflua la sicura manuale, a beneficio della rapidità di impiego e della semplicità del maneggio. Col profilo della rigatura della canna Marksman si abbinano a ciascuno dei classici principi poligonali due minuscole righe squadrate laterali. In tal modo si eleva la precisione di tiro con i proiettili che abbiano una minore durezza superficiale rispetto alle palle blindate. La controllabilità è molto buona per una pistola così leggera, grazie al posizionamento basso della canna, al guidamolla telescopico e alla relativa elasticità dei polimeri che trasmette reazioni allo sparo meno secche rispetto ai fusti metallici. Per la descrizione dettagliata della G48 rimando alla prova della Rail fs pubblicata sul numero di marzo 2020.
Mire e scatto
Per una pistola con red dot, le mire tradizionali sono relegate alle situazioni d’emergenza, nel caso il puntatore non sia utilizzabile. Generalmente, esse vanno sostituite con elementi più alti per la collimazione attraverso la lente del dot. Grazie al montaggio basso dello Shield e all’altezza ridotta della base di quest’ultimo, le mire slim della G48 possono essere traguardate senza difficoltà. La tacca fissa ha il traguardo abbastanza giusto rispetto al mirino, per un’arma per difesa. Come di consueto, il contorno bianco del traguardo migliora l’acquisizione della tacca di mira con poca luce. Il mirino in polimeri ha un punto bianco, la forma squadrata e le dimensioni non striminzite ne elevano la precisione d’allineamento con la tacca e la rapidità d’acquisizione. Le mini-guide al fusto permettono l’installazione della torcia tattica.
Lo scatto in semi-Doppia azione provvede colpo per colpo all’armamento del percussore lanciato, la corsa a un tempo del grilletto aumenta progressivamente fino allo sparo, il che rende lo scatto gestibile. Per lo sgancio ho rilevato un peso di 2.500 grammi circa, valore coerente con i 2,4 N dichiarati dal produttore. L’accenno di collasso di retroscatto che ho riscontrato è ininfluente per un’arma per difesa, ma nemmeno inficia i risultati del tiro mirato, considerando le rosate ottenute a 25 m.
Lo Shield Reflex mini sight compact è costruito in alluminio di tipo aerospaziale che ne garantisce la robustezza e la leggerezza. Pesa appena 16 grammi, che salgono a 19 con una batteria al litio Cr2032, la cui durata media dichiarata è di 1-2 anni. Le dimensioni sono adeguate alla compattezza delle pistole sulle quali l’Rmsc è elettivamente destinato: misura 41 mm in lunghezza, 24 in larghezza ed è alto 22,5 mm. Il dot è di 4 Moa, valore intermedio generalmente ritenuto versatile per le armi corte. Il corpo presenta una tacca di mira integrale per il tiro d’emergenza che, però, con la Glock è superflua. Infatti, grazie al montaggio basso del sistema Mos e al corpo d’altezza ridotta del collimatore, attraverso la lente dello Shield si possono traguardare le mire slim di serie. Prodotto anche con lente in polimeri, lo Shield della Glock Combo ha la lente 1x, senza ingrandimento, in cristallo trattato antiriflesso. Come già detto, mancano i comandi manuali. Il sistema è sempre acceso per soddisfare la prontezza di impiego richiesta dall’uso pratico. L’adeguamento automatico della luminosità del punto rosso riduce il rischio che il dot sia poco visibile in piena luce o che abbagli di notte o in immobili bui. In ogni caso, la brillantezza massima del punto rosso è tale da renderlo visibile puntando l’arma verso il cielo in una giornata soleggiata. Tenendo l’arma in un cassetto o portandola in modo occulto, è proprio la regolazione automatica del dot che riduce il consumo della batteria. Quando il punto rosso si affievolisce, quest’ultima deve essere sostituita. Per l’operazione è necessario togliere l’Rmsc dall’arma. Nel rimontaggio è conveniente applicare una goccia di liquido frenafiletto alle viti di fermo. Alla regolazione in elevazione e derivazione del punto di impatto si provvede tramite due piccoli grani esagonali.
La nostra prova
Per le prove pratiche ho impiegato le stesse munizioni commerciali e ricaricate di cui alla prova della G48 Rail fs, diverse per intensità di caricamento e tipologia di proiettile. Ho sparato cartucce Sellier & Bellot Fmj 124 grs e Fiocchi Black mamba Fmjtc 100 grs. Le ricariche sono state assemblate con bossoli Fiocchi, inneschi Cci small pistol e polvere Sipe N alle seguenti dosi: 6,3 grs (dose massima, da raggiungere per gradi) con palla Fiocchi Fmj 123 grs; 5,8 grs con palla Fiocchi Fmjtc sempre di 123 grs e, infine, 4,2 e 4,5 grs dietro proiettili in lega Rnbb di 124 grs. Per le prestazioni balistiche e l’energia di rinculo rimando alle tabelle, riprese dalla citata prova precedente. Le prove di tiro mirato hanno confermato l’idoneità dello Shield a sfruttare appieno la notevole precisione intrinseca della compatta austriaca, che la rende appagante nel tiro ludico al di là delle esigenze difensive. Sul tiro rapido mi sono concentrato in modo particolare: limiti soggettivi e oggettivi a ottenere il massimo rendimento con lo Shield, rispettivamente l’assuefazione pluridecennale a tacca di mira e mirino e la veemenza delle ricariche con la Fiocchi Fmj 123 grs, in grado di erogare quasi 60 kgm di energia ma con un’energia di rinculo di ben 11 joule. Con queste munizioni ho avvertito un lieve rallentamento delle cadenze di tiro brucianti rispetto alle mire tradizionali, ma la precisione e la sicurezza con cui si piazza il colpo sono tangibili. Le prove di tiro si sono svolte all’aperto in una giornata soleggiata. Ciò nonostante, la brillantezza, gestita automaticamente dal sensore dello Shield, ha sempre reso il punto rosso chiaramente visibile. Quando la luce è poca e la visibilità dei riferimenti bianchi di tacca di mira e mirino è quasi nulla, la superiorità del collimatore elettronico diventa indiscutibile, per non parlare della naturalezza con cui si acquisisce la mira col red dot con entrambi gli occhi aperti, per disporre dell’indispensabile massimo campo visivo nell’impiego pratico. Al differente assetto dell’arma in punteria che si ha tra la collimazione con le mire metalliche/polimeriche e il dot ci si abitua presto.
Leggera, ma controllabile
La G48 è l’unica compatta monofilare Glock a percussione centrale, poiché la G43 e la G43X in 9×19/9×21, ma anche la G36 in .45 acp, sono monofilari subcompact. La G48 si distingue proprio per lo spessore contenuto che ne agevola il porto occulto. Grazie alla canna più lunga di qualche millimetro rispetto alla modello 19, nei confronti delle compatte bifilari si sacrifica il volume di fuoco ma non le prestazioni balistiche. Pertanto, la G48 Mos è una vera e propria arma principale piuttosto che di riserva, con tutti i vantaggi anche di ordine psicologico che derivano dal disporre di un buon potenziale balistico in termini di velocità ed energia cinetica. La controllabilità è migliore di quanto ci si aspetterebbe da una pistola così leggera, grazie al posizionamento basso della canna, al guidamolla telescopico e alla capacità del fusto in polimeri di trasmettere reazioni allo sparo meno secche rispetto ai telai metallici. Per la categoria d’appartenenza, la notevole precisione dell’arma permette al tiratore esperto e all’appassionato risultati gratificanti nel tiro mirato. Il red dot facilita la mira con entrambi gli occhi aperti per disporre nell’uso pratico del massimo campo visivo. Inoltre, esso è un ausilio prezioso anche e forse specialmente con poca luce, in condizioni nelle quali le mire tradizionali segnano il passo. La prontezza di utilizzo è un requisito fondamentale per la difesa personale, soddisfatto dallo Shield Rmsc che è sempre acceso. Altrettanto valido l’adeguamento automatico della luminosità del punto rosso.
L’articolo completo su Armi e Tiro di marzo 2021
Scheda tecnica
Produttore: Glock Gmbh, glock.com
Importatore: Bignami spa, via Lahn 1, 39040 Ora (Bz), tel. 0471.80.30.00, fax 0471.81.09.99, bignami.it
Modello: G48 R Mos Fs combo
Tipo: pistola semiautomatica
Calibro: 9×21
Impiego specifico: difesa personale
Meccanica: chiusura geometrica a corto rinculo di canna sistema Colt-Browning modificato
Scatto: semi-Doppia azione Safe action; peso scatto dichiarato 24 N; corsa grilletto 12,5 mm; trigger reach 67 mm
Alimentazione: caricatore monofilare
Numero colpi: 10+1
Percussione: tramite percussore lanciato
Sicura: automatica al percussore; automatica al grilletto; automatica anticaduta al sistema di scatto; l’estrattore funge da avvisatore di colpo in canna
Canna: Glock marksman barrel (Gmb) lunga 106 mm
Mire: tacca fissa in polimeri, innestata a coda di rondine; contorno bianco del traguardo per il tiro con poca luce; mirino in polimeri, con dot bianco; guide al dust cover per l’installazione di sistemi di mira ausiliari; il carrello è predisposto per l’installazione di red dot Shield Rmsc
Red dot: Shield Rmsc con punto rosso da 4 Moa
Lunghezza totale: 185 mm; lunghezza carrello 174 mm
Altezza: 128 mm con tacca di mira e mirino; 142 mm col dot
Spessore: 28 mm
Linea di mira: 155 mm
Peso: 584 g scarica senza dot
Materiali: la canna e il carrello sono d’acciaio al carbonio – il fusto e il caricatore sono in polimeri
Finitura: antiriflesso nDlc per la canna e il carrello
Prezzo: 1.139 euro, Iva inclusa; 729 euro la Mos senza red dot