La Turchia amplia i poteri dei “vigilanti” che ormai da tempo contribuiscono alla sicurezza nei quartieri di città e paesi. C’è chi parla di una milizia privata del primo ministro, ma in realtà…
Si chiamano Bekci, che si può tradurre come “guardiani” o “vigilanti”: si tratta di personale che potrebbe avere una qualche affinità con le guardie giurate, ormai da anni utilizzato in Turchia per la sorveglianza nei centri commerciali e di presidio notturno nei quartieri residenziali, allo scopo di segnalare alle forze dell’ordine fenomeni di criminalità comune, droga, prostituzione e così via. Il loro ruolo era stato fortemente ridimensionato nel 2008, perché considerato non necessario, ma nel 2016 sono stati nuovamente “rivitalizzati”, arrivando oggi a un organico complessivo di 25 mila operatori. All’inizio di quest’anno è stata avanzata una proposta di legge per ampliare i loro compiti e disporre l’assegnazione di armi: secondo la nuova normativa, approvata pochi giorni fa, questa figura professionale potrà eseguire alcuni dei compiti propri delle forze di polizia, come identificazione di cittadini, perquisizioni, fermo di sospetti e traduzione degli stessi alle forze dell’ordine. Ovviamente c’è già chi parla della costituzione di una “milizia privata” agli ordini del presidente Erdogan, ma al di là del fatto che su un Paese di 82 milioni di abitanti, una consistenza di 25 mila “miliziani” è abbastanza evidentemente irrilevante (la polizia regolare conta oltre 320 mila organici, per esempio) e al di là del fatto che anche le forze di polizia regolari sono già sotto il diretto controllo del presidente turco (con la “mediazione” del ministero dell’Interno), in realtà il problema è molto più pratico: questi operatori, che potrebbero essere definiti di “polizia ausiliaria” o “polizia di prossimità”, hanno anche e soprattutto lo scopo di bilanciare un ridimensionamento progressivo degli operatori delle forze dell’ordine vere e proprie in determinate località, come per esempio le zone rurali, contribuendo al contrasto alla criminalità.