Molti, sbagliando, continuano a pensare che Facebook e in generale i Social network siano una sorta di “zona franca” nella quale sia possibile esternare in modo anche estremamente violento, offensivo, denigratorio il proprio pensiero verso chicchessia, certi dell’impunità.
Non è andata esattamente così, però, a un cittadino vicentino di 53 anni, che si è visto non solo notificare una denuncia per vilipendio della Repubblica per alcune esternazioni offensive e ostili verso le istituzioni nazionali e in particolare la polizia di Stato e i suoi appartenenti, ma è stato anche oggetto da parte della questura, di sequestro delle armi legalmente detenute e di revoca del porto d’armi. “Come ho già avuto modo di ribadire in precedenti occasioni”, ha commentato il Questore di Vicenza, Paolo Sartori, in un articolo dell’Eco vicentino, “il web non può essere considerato un ambiente virtuale ove si gode della immunità rispetto ad esternazioni offensive ovvero integranti altre, più gravi fattispecie di reato. Anche ciò che si condivide sui social networks ha delle ripercussioni: mi riferisco, nello specifico, a potenziali conseguenze di carattere giudiziario che derivano da comportamenti illeciti talvolta addirittura più severe di quanto accada in un contesto reale”.