La politica americana si attiva a livello federale dopo la strage di Uvalde: o meglio, lo fa la commissione giudiziaria della camera dei rappresentanti, a guida dem, proponendo il “Protect our kids act”, un disegno di legge che si propone di intervenire su più livelli per inasprire la normativa in materia di legale detenzione di armi. Innanzi tutto, si pensa di introdurre un limite generale di acquisto di 21 anni per le armi lunghe semiautomatiche a percussione centrale con capacità superiore a 5 colpi: vengono introdotte nuove misure sulla custodia delle armi da fuoco, nuovi divieti sui dispositivi “bump stock” (che consentono di trasformare a raffica una carabina semiautomatica), nuove norme che obbligano i produttori a contrassegnare e registrare le parti fondamentali d’arma, anche semilavorate, prima della vendita. Il provvedimento che sarà, tuttavia, destinato a far maggiormente discutere è quello relativo ai caricatori con capacità superiore a 10 cartucce (indifferentemente per armi corte o lunghe, esclusi i serbatoi tubolari per le armi in .22 lr): se ne intende vietare in modo assoluto l’acquisto per i civili, prevedendo una immatricolazione per quelli che resteranno in produzione per militari e forze di polizia.
Anche se è prevista la possibilità di versamento volontario dietro indennizzo (buyback), il provvedimento non avrà effetto retroattivo per chi li abbia acquistati prima dell’entrata in vigore, il che ovviamente pone il problema sui milioni di caricatori attualmente circolanti in mani private, che continueranno verosimilmente a essere disponibili (sul mercato nero) per chi abbia intenzioni delittuose.
È verosimile che anche questo provvedimento, nonostante i reiterati appelli del presidente Joe Biden, possa infrangersi contro il muro Repubblicano al Senato, anche se sembra che sia in corso un dialogo tra senatori bipartisan per la messa a punto di un testo condiviso che possa apportare positive modifiche all’attuale normativa.
Il testo del provvedimento è consultabile (in inglese) cliccando QUI.