Ha incassato un primo voto favorevole, con l’appoggio determinante di 14 senatori repubblicani (per un totale di 64), il progetto di legge bipartisan proposto al Senato degli Stati Uniti per rafforzare la normativa sul possesso e l’acquisto legale di armi, scaturito all’indomani della strage di Uvalde. I senatori hanno tenuto a sottolineare che il progetto di legge “non minaccia in alcun modo le tutele previste dal secondo emendamento”, se non vi saranno intoppi si spera di ottenere il sì definitivo prima della fine della settimana e, comunque, prima della interruzione ufficiale dei lavori dell’aula per la pausa estiva, prevista per il 4 luglio.
In sostanza, il progetto di legge non va a sindacare sulle caratteristiche delle armi, bensì va a rafforzare i controlli sia sugli acquirenti, sia sui detentori. Per quanto riguarda i primi, importante è il provvedimento che consentirà di integrare il database dell’Fbi per la verifica preliminare dei requisiti dell’acquirente, con gli eventuali precedenti penali minorili. Questi reati saranno depennati dal database dopo un periodo di 10 anni. Sarà inoltre possibile proibire il possesso di armi a chi si renda protagonista di atti di violenza domestica non solo nei confronti del consorte o del convivente, ma anche dell’ex convivente (fino a 5 anni a ritroso). Il divieto di detenzione di armi potrà essere revocato se non vi saranno ulteriori atti per i successivi 5 anni.
Il provvedimento di legge consentirà ai singoli Stati di prevedere normative nazionali sulle cosiddette “red flag”, cioè consentire il ritiro delle armi (e il divieto di acquisto) al verificarsi di determinati segnali indicatori di inaffidabilità del soggetto.
Previsto inoltre un sostanziale rafforzamento dei programmi per la tutela della salute mentale in generale e della salute mentale in ambito scolastico in particolare.
La National rifle association si è dichiarata contraria rispetto al provvedimento, dichiarando che “risulta inadeguata a tutti i livelli” e che “non impedirà l’impiego criminale delle armi ponendo, d’altro canto, una serie di minacce nei confronti del possesso legale di armi da parte dei cittadini onesti”.