Il museo del Risorgimento di Novara è riuscito ad acquisire sette nuove armi antiche per la propria collezione, conferite da altrettanti cittadini grazie alla mediazione virtuosa della locale questura.
I cittadini in questione, infatti, avevano contattato la questura dopo aver rinvenuto le armi, tutte antiche, ereditate da congiunti scomparsi. L’ufficio di pubblica sicurezza, resosi consapevole del loro valore storico-culturale e, in particolare, della valenza specificamente locale di questi cimeli, è riuscita a farsi promotrice di una mediazione che ha portato gli scopritori e proprietari dei reperti, i quali non erano interessati a tenerli, a donarli al locale museo del Risorgimento.
Si tratta, nello specifico, di un moschetto ad avancarica, di una daga da guardia nazionale e di cinque sciabole, relative al periodo tra le guerre di indipendenza e la fine del XIX secolo. Il moschetto, in particolare, porta la firma di un armaiolo novarese, Giuseppe Vercellini, ed era probabilmente assegnato in servizio alle locali guardie di polizia dell’epoca risorgimentale.
La consegna è stata sancita con una cerimonia pubblica svoltasi ieri, alla presenza dei cittadini ritrovatori, del personale della questura e del museo.
Al di là del numero e del valore intrinseco delle armi, di particolare significato è l’iniziativa della quale si è resa protagonista la questura, che ha dimostrato con lungimiranza non solo la vicinanza ai cittadini ma anche alle locali istituzioni culturali. Un esempio virtuoso che si auspica possa essere seguito da altre questure sul territorio nazionale.