Torna la mini-naja, un progetto che il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha rilanciato ieri nel corso di una cerimonia dedicata ai caduti in pace e in guerra. L’idea in sé non è nuova e fu voluta, oltre 10 anni or sono, proprio dallo stesso La Russa, all’epoca ministro della Difesa. Rispetto all’idea originale, non si parla di 15 giorni o 3 settimane di servizio militare su base volontaria, bensì di 40 giorni, potranno aderirvi i giovani di età compresa tra i 16 e i 25 anni.
“È un omaggio doveroso non mio ma di tutta l’Italia e di Milano agli alpini”, ha dichiarato il presidente del Senato, “verso cui siamo tutti debitori non solo per quello che hanno fatto in difesa della Patria ma per quello che continuano a fare in ogni occasione di emergenza, di necessità e di calamità. Io credo che la loro richiesta di avere anche un breve periodo volontario, dico io, di servizio alla patria da parte dei giovani debba essere preso in considerazione. Quando c’era il servizio militare il periodo di addestramento durava 40 giorni, allora noi crediamo che per venire incontro alle richieste arrivate dalle forze armate e soprattutto dagli alpini, sia giusto fare una legge che consenta, volontariamente a chi quindi lo desidera, di passare non tre settimane ma quaranta giorni, nelle forze armate”.
Per chi vorrà accedervi, sono previsti incentivi in termini di formazione: “punti per la maturità per tutti i tipi di scuola, una serie di incentivi per la laurea, come un esame in più o un vantaggio a livello di formazione e un punteggio aggiuntivo per tutti i concorsi pubblici”.
“Se riuscissimo”, ha concluso il presidente La Russa, “a fare in modo che i giovani dai 16 ai 25 anni possano, se lo vogliono, passare un periodo di 40 giorni a imparare cosa è l’amore per l’Italia e il senso civico avremo fatto un grande servizio all’Italia”.