Si è concluso in primo grado con una condanna a 17 anni di reclusione, a fronte di una richiesta di 14 anni da parte del pubblico ministero, il processo nei confronti di Mario Roggero, titolare di una gioielleria a Grinzane Cavour, in provincia di Cuneo, che nel 2021 inseguì fuori dal negozio tre criminali che lo avevano appena rapinato, e aveva aperto il fuoco contro di loro, uccidendone due e ferendo il terzo. I reati attribuitigli sono quelli di omicidio volontario, tentato omicidio e porto abusivo di armi (perché l’arma era denunciata in negozio ma Roggero non aveva in quel momento un porto d’armi valido e quindi non poteva portarla fuori dall’esercizio commerciale), sono state riconosciute solo le attenuanti generiche e quella relativa all’aver agito su provocazione. In particolare il pubblico ministero, nella propria requisitoria, aveva dichiarato che “la parola difesa stona con un video in cui abbiamo visto un’esecuzione”.
Dopo la sentenza, l’imputato ha dichiarato ai suoi difensori: “Se sono pentito? Potevo essere morto io. È una follia, viva la criminalità e la delinquenza. Bel segnale per l’Italia”. Al Corriere della Sera ha invece dichiarato: Come mi sento? Totalmente indifeso, lo Stato non fa nulla per difendere un normale cittadino. Dopo cinquant’anni che lavora e paga le tasse. Anzi, ci sono correnti della magistratura che fanno paura. Quelli che mi rapinarono nel 2015 hanno beccato due-tre anni con la condizionale, io fui massacrato, mi ruppero costole e setto nasale e mi rubarono 200 mila euro”.
Per i rapinatori deceduti e quello sopravvissuto è stata anche disposta una provvisionale di 460 mila euro. L’avvocato di una delle parti civili ha commentato: “La sentenza pronunciata dalla Corte d’Assise di Asti afferma un principio fondamentale che guida ogni società democratica, la vita di ciascun individuo è un bene primario protetto dalla legge senza fare distinzioni”.