Lo dice Lorenzo Bacci. Con lui, gli altri due specialisti della carabina azzurra Uits, il veterano Marco De Nicolo e il ventiduenne Marco Suppini
Il premier giapponese Shinzo Abe ha deciso: i Giochi di Tokyo non inizieranno il 24 luglio 2020 ma si terranno nel 2021. All’inizio gli scenari alternativi erano: rinvio di 1 mese; slittamento in autunno; edizione rimandata al 2021. Ed è questa soluzione che è prevalsa alla fine. In ballo c’era, tra le altre cose, la regolarità sportiva della manifestazione (per garantire a tutti gli atleti le stesse condizioni di allenamento e alla Wada la possibilità di effetture adeguati controlli antidoping). Ma anche la tenuta economica dello sport globale, oltre che quella del paese ospitante.
Vedremo, per ora conta molto il parere degli atleti. Sono riuscito a sentire i tre carabinisti dell’Uits: Marco De Nicolo (fiamme gialle), classe 1976 di Legnano (Mi); Lorenzo Bacci (fiamme oro) di Firenze, classe 1994; Marco Suppini (fiamme oro), classe 1998 di Vergato (Bo).
Ecco cosa pensa del rinvio, Marco De Nicolo: «Giusto e doveroso, a mio parere fin troppo tardivo». Adesso come farai con l’allenamento? Sospendi? Rallenti? «Uso il simulatore e faccio ginnastica, ma anche prima dello slittamento dei Giochi. Il primo obiettivo è sempre stato fare il mio dovere di cittadino, stare in casa e aiutare il sistema sanitario non ammalandomi. Quando finirà l’emergenza avremo tutto il tempo di tornare a “preoccuparci” dell’Olimpiade». Come ti è vicina la federazione? «Abbiamo un gruppo Whatsapp tra tiratori e tecnici».
«Il mio commento è che il sogno a 5 cerchi oggi può attendere », risponde Lorenzo Bacci. «E l’attesa aumenterà il desiderio di partecipare e provare a vincere una medaglia per il nostro Paese che in questo momento sta soffrendo molto… Sarà l’Olimpiade della rinascita e sarà sicuramente una grande festa sportiva: la apprezzeremo e gioiremo ancor di più! Il mio amico Niccolò (Campriani, ndr) una volta mi ha detto che la vita non è aspettare che passi la tempesta, ma è imparare a ballare sotto la pioggia. Quindi per adesso ci alleniamo in casa con tecniche di visualizzazione, attività fisica e con il simulatore Scatt per arrivare pronti all’evento più atteso nel mondo!».
Per Marco Suppini il rinvio è stato «necessario vista la situazione in cui ormai è coinvolto tutto il mondo. È un gran peccato, ma allo stesso tempo qualcuno lassù ci ha fatto il dono del tempo, credo che questo sia quello che pensa il 90% degli atleti di fronte a questa notizia: giorni in più per lavorare, migliorarsi e alzare ancora l’asticella. Eravamo pronti per il 2020, lo saremo ancora di più per il 2021».