Oggi il Consiglio dei ministri approverà l’inserimento del Taser tra i materiali destinati all’armamento del personale della pubblica sicurezza: la formazione sull’impiego è già in corso
La sperimentazione, iniziata dal settembre 2018 in 12 città italiane, del Taser in dotazione alle forze dell’ordine si è conclusa con successo. Con l’approvazione, attesa per oggi, da parte del consiglio dei ministri, questo strumento di autodifesa non letale entrerà quindi ufficialmente tra le dotazioni delle forze dell’ordine, modificando il regolamento del 1991 sui criteri per la determinazione dell’armamento in dotazione all’amministrazione della pubblica sicurezza e al personale della polizia di Stato che espleta funzioni di polizia. Dopo il via libera di oggi, sarà necessario il placet del Consiglio di Stato e, quindi, l’approvazione definitiva sempre dal Cdm. Una quota degli agenti di polizia è stata già formata all’impiego del Taser, al Centro nazionale di sperimentazione di Nettuno, con istruttori formatori abilitati dall’azienda produttrice. Il dipartimento della pubblica sicurezza ha emanato una serie di linee guida sull’impiego, che prevede una portata efficace tra i 3 e i 7 metri. Tra i criteri da considerare nell’impiego operativo, figurano “il contesto dell’intervento e i rischi associati con la caduta della persona dopo che la stessa è stata attinta”, senza dimenticare di tenere conto della “visibile condizione di vulnerabilità del soggetto” e dell’ambiente circostante per il rischio di esplosioni, incendi o scosse elettriche.