Il consiglio comunale di Milano ha approvato un ordine del giorno che prevede di non assegnare agli operatori della polizia locale le pistole a impulsi elettrici (Taser)
La proposta è arrivata dal gruppo consiliare “Milano progressista” ed è stata approvata a larga maggioranza dal consiglio comunale di Milano (con i voti contrari di Lega e Forza Italia e l’astensione di M5S): non dotare la polizia locale di pistole a impulsi elettrici (Taser), nonostante quanto previsto nel decreto sicurezza.
La motivazione addotta nella proposta è che "la città di Milano promuove e tutela i diritti fondamentali della persona che verrebbero lesi con l'uso del Taser e con i suoi effetti altamente nocivi e rischiosi per la salute”. Nella proposta si fa esplicito riferimento all’indagine di Amnesty International secondo la quale esisterebbe un rapporto causa-effetto tra utilizzo di Taser e morti. Per questo Milano progressista ha invitato “il Sindaco e la giunta a non dotare il corpo di polizia locale della città di Milano di pistole a impulsi elettrici, dispositivi particolarmente pericolosi, specie nei confronti dei soggetti più vulnerabili, e lesivi dei diritti fondamentali della persona il cui utilizzo distrarrebbe la polizia locale dai compiti che le sono propri e senza l'assolvimento dei quali la vivibilità della città risulterebbe fortemente compromessa". L'adozione del Taser è peraltro prevista dal decreto sicurezza per le polizie locali nei comuni con più di 100 mila abitanti.
"Mentre Salvini spinge fortemente per il decreto sicurezza bis, che prevede pene più severe per chi aggredisce le forze dell'ordine, la maggioranza che guida Milano approva in Consiglio comunale una mozione che boccia l'utilizzo del taser da parte della polizia locale", ha commentato Silvia Sardone, consigliere comunale ed europarlamentare della Lega, che ha aggiunto come sia "sempre più evidente che la sinistra sia nemica della sicurezza, quando invece i cittadini chiedono più controlli e più presidi nelle zone maggiormente sensibili alla criminalità e al degrado”. A favore del taser anche Daniele Vincini, segretario del Sulpm: “Chi ha votato a favore di questa mozione vive in un altro mondo e non conosce la realtà nella quale lavoriamo tutti i giorni”.
A tal proposito, visto che nella proposta si fa esplicito riferimento ai “compiti che sono propri” della polizia locale, è opportuno ricordare sia ai firmatari, sia al consiglio comunale tutto intero, che tali compiti da ormai molti anni prevedono tutta una serie di incombenze particolarmente a rischio, come per esempio i Trattamenti sanitari obbligatori (707 interventi nel solo 2018 a Milano) o gli sfratti esecutivi: il Taser, che come tutti gli strumenti di autodifesa (dalla pistola allo sfollagente, alle mani nude) può in alcuni casi limite presentare una eventuale pericolosità, ciò nonostante consentirebbe il contenimento di soggetti in evidente stato di incapacità di intendere e volere senza dover far uso dell’arma da fuoco e senza necessitare il contatto fisico tra il soggetto destinatario del Tso e gli operatori preposti al contenimento, contatto che, questo sì, presenta sicuramente rischi per l’incolumità dei poliziotti. Il Taser, quindi, potrebbe costituire anzi uno strumento per evitare lesioni sia ai soggetti da contenere, sia agli operatori. Ma questo evidentemente non interessa ai “progressisti” d’assalto….