Per la Corte di appello di Reggio Calabria la famosa pistola Walther P38, nel calibro originale 9 parabellum, non è arma da guerra, bensì comune da sparo. A questa conclusione la Corte è giunta accogliendo l’appello dell’avvocato dell’imputato, secondo cui "vi sono in commercio pistole della stessa specie che, seppur ricalibrate, mantengono la stessa potenzialità offensiva e vengono considerate armi comuni da sparo". La sentenza, non inedita, va ad aggiungersi alle numerose altre della stessa specie, le quali non fanno altro che evidenziare come differenziare le armi da guerra e le armi comuni in base al calibro sia un concetto ormai vecchio e superato, paradossale e ingiusto anche per giudici digiuni di nozioni di balistica. L’unico a mantenere pervicacemente questa convinzione è il nostro ministero degli Interni, "ispiratore" del recente decreto 204/2010, nel quale si giunge all’ulteriore paradosso di considerare "da guerra" il 9 parabellum se destinato al mercato interno, e "comune" se destinato all’esportazione.
Per la Corte di appello di Reggio Calabria la famosa pistola Walther P38, nel calibro originale 9 parabellum, non è arma da guerra, bensì comune da sparo. A questa conclusione la Corte è giunta accogliendo l’appello dell’avvocato dell’imputato, secondo cui “vi sono in commercio pistole della stessa specie che, seppur ricalibrate, mantengono la stessa potenzialità offensiva e vengono considerate armi comuni da sparo”.